L'orologio non ha pietà, i toni delle notifiche email diventano la colonna sonora del mattino e la tua tazza di caffè, alleata di sempre, ti lancia uno sguardo complice: "Davvero già in ufficio?". Il rientro dalle ferie è un po' come il primo tuffo in piscina: all'inizio fa un po' freddo, ma con il tempo ci si adatta e la temperatura diventa piacevole.
Nella realizzazione di un curriculum vitae, l'obiettivo principale è di creare un documento che presenti efficacemente le competenze, le esperienze professionali e gli obiettivi di carriera del candidato.
Le vacanze estive sono una stagione senza dubbio meravigliosa per il relax, per il divertimento e per fare delle esperienze entusiasmanti. Tuttavia, il ritorno alla routine lavorativa può essere una sfida non da poco.
In un mondo lavorativo sempre più competitivo e in evoluzione, molte persone sono attratte dal settore delle risorse umane, una disciplina che offre l'opportunità di lavorare a stretto contatto con le persone e di avere un impatto significativo sulla cultura e sul successo di un'organizzazione.
Ci svegliamo con le notifiche che lampeggiano sullo schermo del nostro smartphone. Controllo delle e-mail, dei messaggi, delle ultime novità sui social media. Questa routine, che per molti è diventata la norma, riflette il grado di connessione digitale che permea la nostra vita quotidiana.
Il campo delle risorse umane (HR) è sempre stato una pietra angolare nel mondo del lavoro, agendo come il legame tra l'organizzazione e i suoi dipendenti. Tuttavia, la professione delle risorse umane sta attraversando una notevole trasformazione, guidata dai rapidi progressi tecnologici e dai cambiamenti nelle dinamiche del lavoro.
Il cybervetting è una pratica di selezione del personale in cui si utilizza Internet e i social media per raccogliere informazioni su un candidato. Questa pratica è diventata sempre più comune negli ultimi anni, in quanto i social media sono diventati una fonte di informazioni facilmente accessibile e diffusa.
Non lo scopriamo certo noi qui: negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale (IA) è entrata con prepotenza nel mondo del lavoro, portando con sé una serie di cambiamenti strutturali. Questa incredibile tecnologia sta aprendo nuove strade e possibilità. Tanto che si affaccia, più volte e in più salse, un quesito esistenziale: riuscirà mai a sostituire l'essere umano? Spoiler: no, non del tutto. Per diversi motivi.