Quando il dipendente che svolge un secondo lavoro si considera «in concorrenza» con il datore di lavoro che lo ha assunto?
Con la pronuncia in commento, la n. 8883 del 3 marzo 2016, la Suprema Corte coglie l’occasione per sottolineare le più recenti tendenze giurisprudenziali che interpretano la normativa di cui al D.lgs. 81/2008 conformemente al principio c.d. di “auto responsabilità del lavoratore”, il quale impone anche ai sottoposti di attenersi alle specifiche disposizioni cautelari e, soprattutto, di agire con diligenza, prudenza e perizia, per l’effetto direttamente valorizzando il principio di responsabilità penale personale di cui all’art. 27 Cost. e correttamente intendendo il ruolo del diritto penale come extrema ratio.
L’analisi si concentrerà sull’impatto delle piattaforme e dei relativi algoritmi sulle dinamiche competitive nei mercati digitali, sulla tutela della privacy e della capacità di scelta dei consumatori e sulla promozione del pluralismo informativo.
Il preavviso è il periodo intercorrente tra la comunicazione di recesso e l'effettiva cessazione del contratto di lavoro, al cui rispetto è tenuta la parte che, per volontà unilaterale, intende estinguere il rapporto lavorativo.
Un infortunio è riconducibile alla sfera di responsabilità del preposto se legato alla concreta esecuzione dei lavori, a quella del dirigente se dovuto alla organizzazione e del datore di lavoro se derivante da scelte gestionali di fondo.
La Digital Disruption che sta interessando diversi settori, tra cui il Banking e l'Insurance, impone alle imprese di considerare centrale il tema della prevenzione e della difesa della sicurezza dei dati, nota come cyber security.
Con l’ordinanza in oggetto, la Sezione Quinta Penale della Corte di Cassazione ha rimesso alle Sezioni Unite la questione della configurabilità del reato di accesso abusivo ad un sistema informatico attraverso una condotta che concreti uno sviamento di potere da parte del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio e se detta condotta, pur in assenza di specifiche disposizioni regolamentari ed organizzative, possa integrare l’abuso di poteri o la violazione dei doveri previsti dalla norma incriminatrice.
Il Garante Italiano per la Protezione dei Dati Personali ha recentemente pubblicato una guida divulgativa su contenuti e innovazioni del Regolamento Europeo 2016/679 concernente la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e la libera circolazione di tali dati, entrato in vigore il 24 maggio 2016, che diventerà direttamente applicabile negli Stati Membri il 25 maggio 2018, senza necessità di leggi nazionali di recepimento.
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