Antitrust, Commissione Ue: nuove norme a vantaggio di occupazione e crescita
La Commissione europea ha proposto nuove norme che consentiranno alle autorità nazionali garanti della concorrenza di applicare più efficacemente la legislazione antitrust dell’UE, dotandole di tutti gli strumenti necessari per conseguire tale obiettivo.
“Le norme antitrust dell’UE migliorano il funzionamento dei mercati e a tal fine le autorità garanti della concorrenza degli Stati membri collaborano strettamente con la Commissione”, ha dichiarato la Commissaria responsabile della politica di concorrenza, Margrethe Vestager.
“Vogliamo che tutte queste autorità nazionali siano in grado di adottare decisioni in piena autonomia e dispongano di strumenti efficaci per reprimere e sanzionare eventuali violazioni. Non dimentichiamo che un mercato unico ben funzionante rappresenta un vantaggio sia per le imprese che per i consumatori europei”, ha proseguito la Vestager
L’attuale proposta della Commissione intende conferire maggiori poteri alle autorità garanti della concorrenza degli Stati membri, facendo sì che, nell’applicare la stessa base giuridica, esse dispongano di strumenti di applicazione adeguati, creando in tal modo un vero e proprio spazio comune di applicazione delle norme sulla concorrenza.
L’introduzione delle nuove norme fa seguito alla consultazione pubblica, avviata dalla Commissione nel novembre 2015, sul conferimento di maggiori poteri alle autorità nazionali garanti della concorrenza allo scopo di aumentarne l’efficacia.
La proposta della Commissione Europea
La proposta della Commissione sottolinea l’importanza dei diritti fondamentali delle imprese e obbliga le autorità a rispettare, nell’esercizio dei loro poteri, le garanzie che tutelano adeguatamente tali diritti, conformemente alla Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
Come spiegato dalla Commissione, una volta adottate, le norme di cui alla Proposta forniranno alle autorità nazionali un pacchetto minimo di strumenti comuni, nonché poteri di applicazione efficaci, garantendo che esse:
- Agiscano in maniera autonoma nell’applicare le norme antitrust dell’UE e operino in modo del tutto imparziale, senza prendere istruzioni da enti pubblici o privati;
- Dispongano delle risorse finanziarie ed umane necessarie per svolgere il proprio lavoro;
- Abbiano tutti i poteri necessari per raccogliere qualunque prova pertinente, quale il diritto di ispezionare i telefoni cellulari, i computer portatili e i tablet;
- Abbiano strumenti adeguati per imporre sanzioni proporzionate e dissuasive in caso di violazioni delle norme antitrust dell’UE;
- Dispongano di programmi di trattamento favorevole coordinati miranti ad incoraggiare le imprese a denunciare l’esistenza di cartelli illegali presentando prove al riguardo (aumenterà in questo modo la motivazione generale delle imprese a prender parte a tali programmi e a dichiarare la propria partecipazione ad un cartello).
Dalla sua entrata in vigore, il 1º maggio 2004, il regolamento (CE) n. 1/2003 del Consiglio ha contribuito a un’applicazione più rigorosa delle norme antitrust all’interno dell’UE, modernizzando l’applicazione delle norme UE concernenti le pratiche commerciali restrittive (articolo 101) e lo sfruttamento abusivo di una posizione dominante sul mercato (articolo 102). Il regolamento ha posto fine al precedente sistema di notifica alla Commissione di eventuali accordi da parte delle imprese, a fini di approvazione ai sensi delle norme antitrust, e ha permesso alle autorità garanti della concorrenza e alle giurisdizioni degli Stati membri di dare un maggior contributo all’applicazione delle norme europee in questo settore. Ha inoltre istituito la rete europea delle autorità garanti della concorrenza (ECN), nel cui ambito la Commissione e le autorità nazionali competenti coordinano l’applicazione delle norme antitrust dell’UE.
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Giurista d'Impresa