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Salute mentale al lavoro, perché l’empatia è importante per promuoverla
Alcune ricerche hanno svelato come una persona su quattro, anche senza esserne consapevole, soffre di problemi (più o meno gravi) di natura psicologica.
La salute mentale al lavoro è ormai una vera priorità, in un ambiente, per fortuna, sempre più sensibile a certe tematiche. Con il cambiamento delle priorità per molti dipendenti dopo la pandemia, i leader si stanno progressivamente rendendo conto che l'adozione dell'empatia è un approccio efficace per affrontare la crisi.
“Se l'empatia è la capacità di comprendere e condividere i sentimenti di un altro e mettersi nei suoi panni, allora non è un'abilità in cui siamo abbastanza allenati”, riporta l’autore Thom Dennis. La salute mentale è intimamente intrecciata con la salute del cuore, del cervello, del sistema immunitario, dell'apparato digerente e del sonno. Molto semplicemente: senza una buona salute mentale, non possiamo lavorare al meglio delle nostre capacità.
Praticando costantemente l'empatia, possiamo migliorare la nostra capacità di gestire e rispondere alle esperienze emotive e incoraggiare gli altri a fare lo stesso. Un modo per essere più attrezzati per gestire situazioni stressanti o emotivamente impegnative e avere strumenti migliori per gestire i problemi futuri.
Allenare l’empatia per migliorare la salute mentale al lavoro vuol dire, in buona sostanza, creare delle comunità sul posto di lavoro, stimolare il senso di appartenenza delle risorse presenti in organico, e soprattutto far crescere in loro la consapevolezza di poter fare del loro meglio.
E per i leader? Dennis dice “Guida, ma fidati che il tuo team possa trovare le soluzioni da solo. E abbatti gli stereotipi femminili e maschili”. Le persone vogliono essere parte del cambiamento, e vogliono raggiungerlo con le proprie forze. D’altronde, il genio dà il meglio se si sente al centro di un’impresa impossibile.
by
Redazione HR
