Assenteismo sul lavoro: casi di un fenomeno estremamente ricorrente
Una delle problematiche più ricorrenti e più fastidiose nel mondo del lavoro è quella dell’assenteismo, ovvero l’assenza ripetuta e continua dal luogo di lavoro senza giusta causa. Un dipendente assenteista non va ovviamente confuso con colui che manca da lavoro per motivi personali o per malattia.
Questa tipologia di dipendente causa notevoli danni alla propria azienda e provoca non poche complicanze al proprio datore di lavoro, che deve barcamenarsi nella rapida ricerca di soluzioni alternative per ciò che concerne l’espletamento delle mansioni e delle attività, nonché deve valutare tutte le possibili opzioni e tutele, previste dalla legge.
Prima di poter capire come contrastare questo malcostume estremamente sgradevole, vediamo nel dettaglio di capire cos’è esattamente l’assenteismo nel dettaglio e quali sono i casi concreti che possiamo definire tali.
Quando si può parlare di assenteismo sul lavoro
Per parlare di assenteismo devono sussistere determinate condizioni, ove l’assenza del dipendente dal luogo di lavoro può considerarsi a tutti gli effetti ingiustificata. Ecco una serie di situazioni che possono essere considerate “assenteismo”:
- Il dipendente fa un uso smodato di permessi retribuiti o ciclicamente chiede periodi di aspettativa;
- Il dipendente si fa coprire dai colleghi durante le assenze;
- Il dipendente si assenza senza alcuna valida motivazione;
- Il dipendente è perennemente in ritardo o non rispetta gli orari stabiliti con il proprio datore di lavoro.
Davanti a questo genere di casi appare immediatamente evidente il comportamento scorretto del dipendente: in tal senso il lavoratore che si assenta dal luogo di lavoro per simulazione di malattia o comunque senza giusta causa, può essere oggetto di licenziamento da parte del datore di lavoro.
by
Redazione Business School