Scopri i Master e Corsi che potrebbero Interessarti
Chief Wellness Officer: chi è, cosa fa e perché è importante
Le organizzazioni sanitarie hanno assunto Chief Wellness Officer per anni, anche prima della pandemia.
Ora, i leader delle risorse umane e altri dirigenti stanno riconoscendo, in maniera definitiva, la necessità di avere qualcuno che si occupi del benessere del team. Sebbene questo ruolo non sia certamente onnipresente nelle organizzazioni al di fuori dell’ambito dell’assistenza sanitaria, sta diventando sicuramente più importante. 
In un contesto in cui l’OMS segnala un aumento del 25% della prevalenza di ansia e depressione in tutto il mondo dall'inizio del 2020, i leader delle risorse umane che hanno risposto all'ultimo rapporto sullo stato delle risorse umane hanno affermato che il burnout è stata la principale conseguenza della pandemia.
Ma cosa fa un Chief Wellness Officer? Questo professionista, in senso lato, si occupa di garantire che in un ambiente di lavoro ci sia del benessere dal punto di vista mentale in tutti i dipendenti. Tra le sue qualità più importanti ci sono l'esperienza e la conoscenza della salute e del benessere mentale, la leadership empatica, la creatività, la collaborazione, la gestione del cambiamento e altre competenze tipiche di chi lavora nel settore HR.
L'obiettivo principale è rispondere alla pandemia, ma per curare il benessere del personale e dei clienti le grandi organizzazioni adottano un approccio più olistico, indicativo della tendenza a trattare la salute mentale dei dipendenti allo stesso modo in cui le organizzazioni tratterebbero la loro salute fisica.
Già i CHRO e i loro team si sono assunti maggiori responsabilità quando si tratta di salute e benessere mentale dei dipendenti, formando i manager a essere più empatici, aiutando le persone a tendere meglio all'equilibrio tra lavoro e vita privata, investendo in programmi e strumenti per la riduzione dello stress e incoraggiando i check-in individuali e in piccoli gruppi, soprattutto per coloro che lavorano in remoto.
by
Redazione HR
