Come risolvere i conflitti al lavoro: alcuni consigli utili
Una mail non gradita, una risposta scortese, un atteggiamento fastidioso. Sono tanti i conflitti comuni sul posto di lavoro che minacciano la nostra tranquillità.
E, se molto spesso vorremmo tanto far presente al diretto interessato, o ai nostri superiori, che vorremmo arrivare a una loro risoluzione, farlo realmente appare davvero difficile. Come risolvere i conflitti al lavoro? Ecco alcuni consigli utili per chi lavora nelle risorse umane, ma anche per i dipendenti di un’azienda.
Risoluzione dei problemi sul posto di lavoro: ecco come fare
Secondo gli esperti del mondo HR, una delle cause maggiori che determinano l’insorgenza di conflitti al lavoro è l’incapacità, da parte delle persone, di ascoltare correttamente l’altro. Le persone ascoltano selettivamente, in base alle proprie esperienze, ascoltando ciò che vogliono sentire; per diventare migliori ascoltatori, è utile fare delle domande, e porre una certa attenzione nelle parole del proprio collega o del proprio superiore.
Cosa è davvero importante per evitare l’insorgere dei problemi, e per rimediare ad essi? Prima di andare a scaricare le colpe su un collega, o su un capo, è bene cambiare mentalità: invece di essere certi di avere ragione, è utile piuttosto essere curiosi di capire cosa ha spinto l’altro a parlare in certi termini o a comportarsi in un certo modo. In altre parole, passare da un focus sulla colpa a un focus sul contributo che quel dibattito, quella situazione, possono averci dato.
Inoltre, portare una lunga lista di rimostranze accumulate nel corso dei mesi travolgerà il capo e non avrà altro effetto che portare in cattiva luce la nostra persona. Inoltre, se una lamentela riguarda una questione personale, è meglio lasciar perdere; è, piuttosto, più importante chiedere un colloquio con un collega quando il problema è una questione di chiarezza, accuratezza, divisione del lavoro, tempestività o impegno.
Insomma, occorre ottenere la fiducia dell'altra persona che le intenzioni verranno espresse chiaramente, e soprattutto che il colloquio non serve altro che ad appianare le divergenze. Riconoscere i punti dell'altra persona e mostrare empatia. E, soprattutto, discutere di soluzioni, non di problemi.
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Redazione HR