Elevator pitch nel colloquio di lavoro: cos’è e come si fa
Ti trovi faccia a faccia con una persona che potrebbe cambiare la tua vita, ma sei in ascensore, e hai solo pochi istanti per fare colpo su di lei e far sì che la tua persona rimanga impressa nella sua mente.
Che si tratti di un appuntamento romantico, di un cliente importante o di un’opportunità lavorativa, occorre dire le cose giuste in un tempo ridotto. Questo elemento si chiama elevator pitch: vediamo insieme che cos’è e come si fa nel colloquio di lavoro.
Cosa significa questa espressione: definizione e significato
Con l’espressione elevator pitch intendiamo un discorso breve che mira a catturare l’attenzione di chi lo ascolta – nonché il suo favore – con lo scopo di impressionare l’ascoltatore in un lasso di tempo breve, circa un minuto. Si tratta della possibilità di fare una presentazione a forte impatto di sé stessi, della propria azienda, o comunque di qualcosa che interessa in modo diretto la nostra sfera personale e professionale.
Sebbene possa essere adattato a qualsiasi situazione della vita, è nel colloquio di lavoro che l’elevator pitch trova sempre più frequente utilizzo. In questo caso, è il recruiter che chiede al candidato di presentarsi in un breve tempo, raccontando sé stesso, le sue sensazioni e la sua persona. È in questo caso che il candidato dovrà tracciare una prospettiva sintetica della sua professionalità e dei suoi tratti personali.
Come si fa un elevator pitch efficace: alcuni consigli
Questo elemento del colloquio di lavoro è particolarmente utile per sostituire il classico “mi parli di lei”: in un elevator pitch, non c’è possibilità di raccontare la storia della propria vita, bensì vi è l’opportunità di raccontarne degli aspetti salienti in maniera sintetica. Ma come si fa un elevator pitch efficace in un colloquio?
Il primo consiglio è quello di rispondere alle domande “chi sei?”, “cosa hai da offrire?”, “cosa vuoi dal tuo futuro?”. Le regole principali da seguire sono dunque quelle legate alla sintesi e alla capacità di mantenere vivo l’interesse dell’ascoltatore.
È bene dunque prepararsi un discorso prima del colloquio, per tenersi in un tempo compreso tra i 60 e i 120 secondi. È bene dunque tralasciare i dettagli, sviluppando al massimo la capacità di condensare le informazioni, e anticipando possibili domande.
È importante inoltre cercare di essere naturale, e di trasmettere la passione per il proprio lavoro: è il modo migliore per catturare l’attenzione di chi ascolta e restare impressi nella sua mente. Qualora l’elevator pitch sia poco avvincente, anche un po’ dell’attenzione del recruiter, insieme al suo interesse, finirebbe per svanire; è importante, dunque, mettere il giusto pathos nel discorso.
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Redazione HR