Lavoro, da qui al 2030 cento milioni di persone cambieranno professione: serviranno competenze e formazione
Sono 100 milioni i lavoratori che da qui al 2030 dovranno trovare un impiego diverso. Lo rivela il rapporto di McKinsey “The Future of Work after Covid-19”, che racconta i cambiamenti del mondo del lavoro in seguito alla pandemia.
Secondo quanto affermato nello studio, i mutamenti nel contesto occupazionale saranno particolarmente pronunciati. Questo porterà alla necessità, da parte dei suoi protagonisti, di acquisire nuove competenze mediante percorsi di formazione altamente qualificanti.
Mondo del lavoro, quali sono le professioni che necessitano di maggiore formazione
L’analisi ha preso in considerazione otto Paesi con diversi modelli economici e di mercato del lavoro: Cina, Francia, Germania, India, Giappone, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, che insieme rappresentano quasi la metà della popolazione mondiale e il 62% del Pil.
Da quanto emerge, i lavori che vedranno una trasformazione più ingente sono quelli dove la prossimità fisica è maggiore: ad esempio, la sanità, i servizi di cura della persona, il servizio clienti in presenza e molte attività legate allo svago e al viaggio, saranno interessati da una sempre crescente digitalizzazione e una conseguente riduzione dei posti di lavoro.
Sarà il lavoro da ufficio, in tal senso, ad adattarsi più facilmente alle forme di lavoro da remoto, anche in futuro, e dunque a proporre una trasformazione del concetto di prossimità fisica. Inoltre, va aggiunto che negli ambienti lavorativi dove si trova la più alta componente di interazione personale lo sviluppo di intelligenza artificiale e automazione vedranno l’accelerazione maggiore.
Dove crescerà la domanda di lavoratori? Gli ambiti sanitario e scientifico aumenteranno in maniera sempre più rapida, per rispondere ai bisogni legati all’aumento della longevità e nutrire la crescente richiesta di persone che sappiano padroneggiare le tecnologie. E a causa dell’impatto della pandemia sui posti di lavoro poco qualificati, si stima che cresceranno in maniera più forte gli ambienti di lavoro più qualificati.
Cosa permetterà ai professionisti di oggi di rispondere a queste sfide nel modo migliore? Sicuramente, programmi di formazione specifici, incentrati anche sul lavoro da remoto, e che sappiano soprattutto preparare le risorse mediante l’acquisizione di competenze pratiche, che possano consentir loro di risultare competitivi nei confronti della concorrenza occupazionale.
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Redazione HR