Alma Laboris Business School - Colloquio di lavoro e linguaggio del corpo, come controllarlo al meglio: alcuni consigli

Colloquio di lavoro e linguaggio del corpo, come controllarlo al meglio: alcuni consigli

Colloquio di lavoro e linguaggio del corpo, come controllarlo al meglio: alcuni consigli

Una componente molto importante della job interview, capace di influenzare non poco il selezionatore: ecco alcuni spunti interessanti per sfruttarla al meglio

La gestualità, molto spesso, dice di noi molto più quanto si faccia con le parole. I movimenti compiuti, la mimica, le espressioni del viso, sono tutte componenti essenziali perché un colloquio di lavoro si svolga al meglio. Tutt’altro che trascurate dai selezionatori: la stragrande maggioranza di chi conduce il colloquio è convinto che il linguaggio del corpo giochi una parte fondamentale per la riuscita della job interview. La celebre psicologa Amy Cuddy, in un’intervista per “Morning Future”, ha dato ai giovani alcuni consigli molto importanti per gestire al meglio questo aspetto.

Linguaggio del corpo nel colloquio di lavoro, tre consigli per il successo

I nostri atteggiamenti fisici sono lo specchio dei nostri pensieri, anche e soprattutto per mezzo dell’attività che compie il nostro inconscio. Lo sa bene un selezionatore, che durante il colloquio di lavoro presta una particolare attenzione a questa componente.

La Cuddy, decisamente esperta in questo campo (insegna alla Business School di Harvard) ha snocciolato alcuni importanti spunti per avere successo in un colloquio di lavoro controllando il linguaggio del corpo. “Almeno la metà della tua comunicazione avviene attraverso segnali non verbali”, afferma. “Quando pensiamo a queste componenti, tendiamo a pensare a come giudichiamo gli altri, come ci giudicano e quali sono i risultati. Tendiamo a dimenticare, tuttavia, l'altro pubblico che è influenzato dai nostri non verbali: noi stessi”.

Come si fa, dunque, a controllare il linguaggio del corpo? “Occorre comprendere che il nostro linguaggio non verbale può modificare i nostri pensieri e i nostri comportamenti. Ad esempio, le persone che si sentono più forti tendono ad “allargarsi”: tengono le mani sui fianchi quando stanno in piedi, aprono le braccia, si siedono in maniera rilassata. Sono quelle che hanno maggior fiducia di sé, per ragioni biologiche: assumere una postura di questo tipo può aumentare il livello di testosterone, l’ormone dominante, e ridurre il cortisolo, l’ormone dello stress”.

Tuttavia, come è facile immaginare, il processo è piuttosto lungo e non soggetto ad improvvisazione: occorre farlo abbastanza a lungo da interiorizzarlo. Come? A detta della Cuddy, sembra che sia molto utile, assumere la postura forte per un paio di minuti, al fine di scatenare le reazioni chimiche giuste.

Dunque, sentirsi più forti aiuta a padroneggiare al meglio la job interview. O, meglio, è il mostrare una forza che magari non si possiede realmente ad influenzare l’esito, in maniera positiva: “Il consiglio più importante è quello di fingere di possedere tutta la sicurezza che non si sente. Alla lunga, questo porta a una maggiore sicurezza di sé”.

 

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