“Imparare Facendo”: Formazione Esperienziale e Gamification
«La capacità di apprendere più velocemente dei vostri concorrenti potrebbe essere il solo vantaggio competitivo che avete"
Arie De Geus (autore di "L'azienda del futuro")
Partendo da questo bellissimo aforisma, affrontiamo oggi l’importanza e la necessità di Formarsi e Aggiornarsi nel corso della propria vita professionale. Nello specifico apprendere impatta sul miglioramento continuo delle proprie competenze intese come sapere, saper fare e saper essere.
Comunemente, in ambito formativo, si definiscono le competenze come l’insieme delle conoscenze, delle abilità e dei comportamenti che permettono ad un individuo di svolgere determinati compiti in un determinato contesto e di raggiungere un certo livello di performance.
La variabile del contesto è significativa in quanto lo stesso compito in due situazioni professionali diverse può richiedere livelli di performance diversi e quindi necessitare di competenze (o elementi di competenze) diverse.
L’apprendimento migliore nell’adulto è quello consapevole, cioè motivato, voluto, ricercato in cui la componente esperienziale, cioè il poter fare esperienza di ciò che si è appreso in termini di spendibilità per il miglioramento non solo della propria componente lavorativa, ma anche della propria identità di professionista, gioca un ruolo fondamentale.
La formazione esperienziale è una metodologia di apprendimento che passa attraverso l’esperienza. Consentire alla persona che apprende di calarsi in un ruolo e in un contesto, attraverso strumenti di simulazione operativa, significa favorire creatività, proattività, gestione dello stress, risoluzione di problematiche in tempi veloci.
Insomma, calzante è l’antico detto “imparare facendo”. Uno degli aspetti più interessanti della Formazione esperienziale è quello di sollecitare in chi la vive una reazione critica su sé stesso e sulla realtà che lo circonda.
I sistemi produttivi più competitivi ed efficienti hanno operato riforme importanti in tal senso, al fine di accrescere e mantenere alto il livello delle competenze in possesso dei lavoratori, stimolando l’intera gamma delle esperienze di apprendimento (formal, non-formal e informal) in qualsiasi contesto (lavorativo ed extra).
Le figure apicali del sistema produttivo sia di società di grandi dimensioni che di microimprese (imprenditori, manager, tecnici high level e facilitatori o attivatori di rete) sono chiamate a svolgere processi di cambiamento e innovazione.
Al riguardo, a sostegno della formazione interattiva e bidirezionale, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie hardware e software, le moderne piattaforme di e-learning sono in grado di creare percorsi guidati che incoraggiano il naturale modo di apprendere delle persone attraverso un’efficace combinazione di formazione formale e sociale. Quindi, non più registrazioni di docenti che parlano per ore e ore, ma una combinazione di audio, video e slide, alternati a quiz, simulazioni o piccoli giochi che permettono un maggior coinvolgimento dei partecipanti e li rendono utenti attivi. Inoltre, la possibilità di far interagire il partecipante reale con il docente virtuale via webinar, live-streaming, forum, blog o canali social trasforma l’ambiente chiuso delle prime piattaforme in uno spazio aperto e interattivo. Senza dimenticare che le piattaforme e-learning permettono anche di assegnare attività e “compiti a casa”, di far sostenere test di valutazione ed esami direttamente sulla piattaforma e di ricevere feedback immediati dagli utenti.
Il fine della formazione sarà trasferire competenze in modo dinamico, suscitando interesse.
“Come si può generare di fatto interesse nei soggetti da formare?”
La risposta è in verità molto semplice: “Facendoli divertire”. Ed è qui che entra in gioco la Gamification, ovvero un insieme di pratiche, logiche e approcci formativi, pensati per generare divertimento nell’interlocutore, quindi interesse. Va sottolineato che il divertimento in sé non rappresenta il reale obiettivo, quanto piuttosto il mezzo da utilizzare per generare interesse e quindi facilitare l’apprendimento.
Le ricerche in neuroscienze confermano che imparare giocando consente di:
- Sviluppare il desiderio di imparare;
- Migliorare la comprensione e la memorizzazione, facilitando l’apprendimento;
- Bilanciare lo sforzo e il piacere (entrambi sono indispensabili per imparare).
Insomma, oggi, in età adulta è sempre più un piacere formarsi!
Testi, articoli, dispense che trattano della formazione esperienziale e dei nuovi strumenti metodologici che la caratterizzano si riferiscono quasi sempre all’applicazione della stessa nelle aziende e, dunque, alla somministrazione di questa tipologia di apprendimento a dipendenti e manager o all’esigenza personale di questi ultimi a migliorarsi. Di fatto, studi e statistiche di valutazione dell’efficacia di tali metodologie riguardano il lavoratore adulto!
Tuttavia, perché non estendere parte di questo modus operandi all’istruzione scolastica e accademica anche per favorire, concretamente, l’orientamento professionale?
Non vi è risposta più giusta, secondo me, a questa domanda di una famosa frase che, di seguito, riporto:
...si può scoprire di più su una persona in un'ora di gioco, che in un anno di conversazione… (Platone)
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Redazione Business School