Alma Laboris Business School - Lettera di Presentazione: quale valore aggiunto?

Lettera di Presentazione: quale valore aggiunto?

Lettera di Presentazione: Quale valore aggiunto?

La lettera di presentazione è il documento che quasi sempre viene letto per primo, ancor prima del cv. Da essa, infatti, il recruiter può raccogliere le informazioni che più lo interessano in un modo maggiormente immediato e diretto. L'evitare genericità nella descrizione di noi renderà sicuramente la sua lettura molto più interessante!

 

La lettera di accompagnamento non è un documento accessorio, ma è l’elemento che maggiormente ci caratterizza in fase di presentazione al mercato del lavoro. Viene spedita insieme al curriculum vitae e ha il compito di evidenziare con più specificità il fil rouge che lega la nostra professionalità alla posizione alla quale ci stiamo candidando o alla tipologia di azienda alla quale ci stiamo proponendo.

In caso di candidatura ad una posizione specifica è sempre bene:

  • evidenziare quelle skills che sono più in linea con i target richiesti dall’annuncio;
  • spiegare i motivi per cui si è il candidato ideale per quella posizione e qual è l’elemento distintivo rispetto ad altri profili speculari;
  • riportare la ragione per cui si è così interessati alla ricerca.

In caso, invece, di candidatura non ad una posizione specifica, ma ad un’azienda di interesse, è consigliabile:

  • strutturare la lettera in modo che emerga quell’aspetto della professionalità più interessante per la tipologia di realtà a cui si sta scrivendo;
  • evidenziare gli aspetti della propria personalità lavorativa compatibili con i valori, la mission e la vision dell’azienda (sempre citando caratteristiche che effettivamente ci appartengono. Customizzare i contenuti non significa mentire o edulcorare la realtà!)

A livello di contenuti è sicuramente un plus in termini di efficacia propositiva, evidenziare maggiormente gli aspetti di noi maggiormente in linea con i target della posizione o dell’azienda. Di seguito, un esempio di struttura di lettera che ben coniuga il racconto della nostra storia lavorativa con il valore aggiunto che ad oggi potremmo portare a chi ci assume:

  • Chi sono.
  • Le mie esperienze professionali più significative (scegliere quali inserire, avendo sempre a mente il tipo di destinatario).
  • I progetti più importanti.
  • Le mie caratteristiche di personalità.
  • Perché vi scrivo.
  • Cosa lega le mie skills alla vs tipologia di ricerca/azienda.
  • Motivazione verso il destinatario.
  • Congedo proattivo (richiesta di un colloquio)

L’evitare genericità nella descrizione di noi renderà sicuramente la lettera molto più interessante. Ricordiamoci che la essa è il documento che quasi sempre viene letto per primo, ancor prima del cv. Dalla lettera, infatti, il recruiter può raccogliere le informazioni che più lo interessano in un modo maggiormente immediato e diretto.

Per queste ragioni, la lettera deve rispondere a canoni di:

  • sintesi (massimo 10/15 righe)
  • focus su quelle informazioni di noi più interessanti per l’obiettivo che ci siamo posti
  • evidenza delle parole chiave (in grassetto) rispetto alla tipologia di ricerca/azienda
  • chiarezza grafica
  • correttezza dei dati

Altro consiglio - che ci permette con maggiore probabilità che la nostra lettera arrivi a destinazione e venga letta - è quello di identificare un referente a cui scrivere, evitando di spedire ad una mail generica (grazie a Linkedin è ora abbastanza facile identificare il nome del referente più idoneo).  Obiettivo è quello di non scrivere sempre e solo al responsabile del personale, ma piuttosto al capo della funzione alla quale ci stiamo proponendo. Questo permetterà una lettura ancora più approfondita del nostro profilo ed una comprensione maggiore anche di eventuali technicalities. Inoltre è molto più probabile che la funzione risorse umane sia “sommersa” di cv da consultare rispetto alle altre funzioni, con il rischio che non sempre tutti i profili ricevuti vengano screenizzati.

È preferibile, poi, che la lettera di presentazione sia inviata come corpo della mail (non in cartaceo, a meno che non sia espressamente richiesto). In questo modo si correrà meno il rischio che essa venga cestinata e si faciliterà anche l’archiviazione del documento. Ricordiamoci di non farne un allegato, altrimenti si corre il rischio che non venga aperto. L’inserirla nel corpo della mail la rende, tra l’altro, immediatamente visibile, soprattutto se rispettiamo i canoni di sintesi, chiarezza espositiva ed evidenziamo le parole chiave.

 

Ricordiamoci poi ovviamente di allegare alla mail il nostro cv?

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