Alma Laboris Business School - Distanza dal luogo di lavoro: quanto è importante?

Distanza dal luogo di lavoro: quanto è importante?

Distanza dal luogo di lavoro: quanto è importante?

Quanto conta la distanza dal luogo di lavoro? Ovvero lavorare vicini o lontani da casa ha una sua importanza?

In primis bisogna specificare bene di cosa stiamo parlando. La distanza dal luogo di lavoro può avere ripercussioni sia sul lavoratore sia sul datore di lavoro e queste ripercussioni sono differenti. Non è insolito trovare in annunci di lavoro diciture come “residenti in zona” o “residenti a non più di 10 km dalla sede”. Perché esistono queste diciture? Che interesse ha un datore di lavoro al fatto che un suo lavoratore abiti vicino o lontano?

 

Cosa conta per il datore di lavoro

Per il datore di lavoro contano due cose soprattutto: la puntualità e, per quanto riguarda alcuni lavori, la tempestività d’intervento. Se la prima può non dipendere del tutto dalla lontananza o meno dell’abitazione del dipendente rispetto al luogo di lavoro, per la seconda c’è da fare un discorso un po’ diverso. Esistono alcuni lavori come ad esempio chi utilizza un carro attrezzi per i quali la vicinanza al luogo di lavoro è essenziale. Un’auto rimasta in panne in mezzo alla strada non può aspettare ore prima che qualcuno intervenga e se chi deve intervenire è magari a casa ma reperibile, dovendo partire appunto da casa, è necessario che l’abitazione sia nelle vicinanze della sede di lavoro altrimenti i tempi si dilaterebbero a dismisura. Di lavori che richiedono una certa tempestività d’intervento ne esistono diversi. Possiamo ad esempio citare gli operatori su macchinari informatici (non tutto è gestibile da remoto) che tengono in piedi il lavoro di un’azienda. In caso di gravi anomalie, l’essere sul posto prima del patatrac è essenziale.

Ma se per la tempestività d’intervento il discorso è estremamente valido, cosa dire sulla puntualità? I parametri sono gli stessi? C’è chi cerca lavoro a 100 km da casa pur di portare a casa uno stipendio. E’ giusto che queste persone debbano scontrarsi con una certa recidività del datore di lavoro ad assumere persone che abitano lontane? Si potrebbe rispondere di no, ma anche che dipende dal tipo di persone. Per il datore di lavoro non dovrebbe contare (fatti salvi i casi in è richiesta la tempestività d’intervento) la distanza dalla sede di lavoro di un suo dipendente, ma è chiaro che più questa distanza è grande più possono sussistere imprevisti nel tragitto in grado di generare ritardi nel presentarsi sul luogo di lavoro da parte del dipendente. Normalmente infatti. La distanza è un parametro di cui viene tenuto abbastanza conto.

Cosa conta per il dipendente

Per il dipendente, fondamentalmente, conta lavorare; e se deve fare 100 km per questo motivo può essere disposto a farseli ogni giorno. Certo è che deve essere in grado di sostenere il ritmo, per così dire. Perché lunghe distanze significano molta strada, quindi alzarsi dal letto molto prima. Questo non dovrebbe essere affare del datore di lavoro a meno che quest’ultimo si accorga che il dipendente, non per sua volontà, abbia troppe difficoltà nel rispettare gli orari.

Molti km, ammesso che si utilizzi l’auto per andare al lavoro, significa anche una spesa maggiorata in carburante e deperimento stesso del mezzo. Ma se il dipendente è disposto a fare il sacrificio e riesce a star dietro a degli orari non proprio consoni, il problema non dovrebbe esserci. Se il dipendente sceglie di alzarsi mezzora prima per andare a lavorare non dovrebbe essere affare del datore di lavoro, in effetti, salvo appunto che il primo non riesca a rispettare gli impegni. Capita però negli annunci di vedere anche richieste di “zone limitrofe” per lavori che (almeno apparentemente) non hanno necessità alcuna di tempestività d’intervento, limitando così le possibilità di chi vorrebbe lavorare, ma abita troppo lontano per quel posto. Intendiamoci, è un pieno diritto del datore di lavoro stabilire un paletto simile in quanto, appunto, più la distanza aumenta, più possono aumentare gli intoppi e quindi i ritardi.

Un discorso molto simile è fattibile anche per chi utilizza i mezzi per andare al lavoro. Più la distanza è grande più tempo il dipendente deve passare in viaggio e magari districarsi tra coincidenze, treni o bus presi al volo e via dicendo. Potrebbe bastare mancare una coincidenza per arrivare in ritardo. Un simile tragitto è generalmente più adatto a chi ha l’orario flessibile.

Riassumendo, se non esiste una necessità di tempestività d’intervento, la distanza dal luogo di lavoro conta per il dipendente per il tempo in più che ci mette ad arrivare a destinazione e per le spese maggiorate a causa del tragitto più lungo, un parametro questo da tenere in considerazione quando si sceglie un posto di lavoro, mentre conta per quanto riguarda la puntualità per il datore di lavoro che può scegliere di restringere la zona  geografica entro la quale considerare valide le candidature. Così facendo però, quest’ultimo esclude per forza molti dei lavoratori che sarebbero disposti a sorbirsi chilometri e chilometri al giorno pur di lavorare, oppure continui cambi di mezzi pur di andare a lavorare intromettendosi di fatto nella vita privata delle persone.

Cosa fare quindi?

In generale sembra che la scelta migliore sia quella di restringere la zona entro la quale considerare le candidature solamente nei casi in cui è richiesta la tempestività d’intervento e lasciare, in tutti gli altri casi, libertà al lavoratore di decidere se sobbarcarsi un viaggio più o meno lungo o cercarsi un lavoro più vicino a casa. C’è da dire che molti datori di lavoro si comportano effettivamente così, disinteressandosi della distanza dal luogo di lavoro dei propri dipendenti, almeno fino a quando questi non inizino a creare problemi ripetuti di puntualità.

In quel caso, spesso, è lo stesso lavoratore a rendersi conto di non poter sostenere quei ritmi rendendosi conto della necessità di trovare qualcosa di più vicino a casa. Nel comportamento del datore di lavoro influisce molte volte anche la necessità di avere a disposizione subito o meno il lavoratore. Nel caso di assunzione, infatti, se la ricerca ha carattere di urgenza chi deve assumere può essere spinto a non andare troppo per il sottile e a provare il dipendente anche se abita lontano. Se la ricerca non ha carattere di urgenza però il comportamento dell’azienda può essere differente e più selettivo anche per quanto riguarda la distanza.

 

Scopri i Master e Corsi che potrebbero Interessarti

Image

 

 

 

Iscriviti alla
Newsletter

Si prega di digitare Nome e Cognome.
Si prega di inserire una Email.
Campo non Valido

Risorse Alma Laboris

Opportunità

Press Area

Offerta Formativa

Placement

La Business School

ALMA IN.FORMA