Industria farmaceutica italiana, siamo ormai protagonisti anche in Europa: cresce l’occupazione
L'industria farmaceutica italiana ha raggiunto una produzione di 49 miliardi di euro nel 2022, con un export di 47,6 miliardi e investimenti di 3,3 miliardi in produzione e Ricerca & Sviluppo (R&S). L'occupazione nel settore è cresciuta del 9% negli ultimi cinque anni, sottolineando l'importanza di questa industria per l'economia italiana. Questi dati sono stati presentati da Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria, durante l'Assemblea a Roma.
L'industria farmaceutica italiana si distingue per il suo dinamismo in R&S e per la sua sostenibilità e pratiche di welfare, in particolare nel supporto alla conciliazione vita-lavoro. Tuttavia, Cattani avverte che l'Europa sta perdendo quote di investimenti globali rispetto a USA e Cina, oltre a dover affrontare la concorrenza di paesi emergenti. Per rimanere competitivi, è essenziale più integrazione europea e una maggiore presenza italiana in Europa, in termini di attrazione di investimenti e innovazione. Cattani ha anche sollecitato una revisione della legislazione farmaceutica europea e delle politiche di investimento.
In termini di occupazione, l'industria farmaceutica italiana impiegava 68.600 persone nel 2022, di cui 6.900 in R&S. Il 90% di questi lavoratori sono laureati o diplomati e il 44% sono donne. Le aziende offrono avanzate misure di welfare, inclusa la flessibilità lavorativa e programmi di benessere psico-fisico.
Dal punto di vista ambientale, le aziende farmaceutiche italiane hanno ridotto significativamente i consumi energetici e le emissioni, investendo nella protezione ambientale e nel monitoraggio dell'impatto ecologico. Tuttavia, l'Italia deve affrontare tempi di approvazione dei farmaci superiori alla media europea, con significative differenze regionali.
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Redazione Farma