Paracetamolo: a cosa serve, come si assume, i possibili effetti collaterali
Il Paracetamolo agisce sul sistema nervoso andando ad alterare la percezione del dolore da parte dell’organismo.
Tutto ciò avviene attraverso l’azione dei recettori dalla serotonina, dagli oppioidi e dai cannabinoidi pertanto rientra nella famiglia degli analgesici, ovvero degli inibitori del dolore. È anche un antipiretico perché va a inibire la sintesi delle molecole responsabili per i processi infiammatori e quindi abbassa notevolmente la temperatura corporea. Ma a cosa serve il Paracetamolo? Dove trova applicazione e quando è consigliato utilizzarlo? Scopriamolo insieme!
A cosa serve e come si assume
Il Paracetamolo viene impiegato molto spesso per contrastare il dolore lieve-moderato causato dal mal di testa, dal ciclo mestruale, dal raffreddamento, dai fastidi muscolari, dal mal di gola, oppure dal mal di denti. Può essere assunto sotto forma di compresse masticabili, di capsule, di soluzioni, compresse a rilascio prolungato o che si sciolgono in bocca. Possono essere assunte anche per via rettale, sotto forma di supposte.
I principali effetti collaterali
Prima di procedere con l’assunzione del farmaco è caldamente consigliato leggere il bugiardino e verificare i possibili effetti collaterali, in modo da prevenirli (consiglio che andrebbe applicato saggiamente per qualsiasi tipologia di farmaco)
L’assunzione incontrollata ed eccessiva di Paracetamolo può danneggiare fortemente il funzionamento del fegato, ma potrebbe portare anche ai seguenti effetti collaterali:
- Esfoliazioni, comparsa di vesciche, arrossamenti
- Difficoltà nella deglutizione
- Problemi respiratori
- Gonfiore diffuso in tutto il corpo o in aree ben delimitate
- Orticaria e prurito
- Raucedine
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Redazione Farma