Industria e Pharma 4.0: la trasformazione digitale che cambia il settore
"In questo decennio abbiamo scelto di andare sulla luna e di fare cose simili, non perché era facile, ma perché era difficile" (John F. Kennedy, 12 settembre 1962).
Il mondo attuale cambia velocemente, soprattutto in termini tecnologici: si parla infatti di disruptive innovations. Ovvero: "disruptive innovation which prompts a disruption toward current existing products, market and value network, thus subsequently replacing the new technology".[1]
Un esempio pratico di tali innovazioni? Gli smartphone. Dal 2013 in poi il loro uso è diventato massivo, e tanto che solo dopo 8 anni, questa tecnologia condiziona completamente la nostra vita. Lo smartphone non è solo un telefono, è un sistema integrato di informazioni, servizi e comunicazione con il mondo. Ci consente infatti di mostrare il green pass, effettuare pagamenti bancari, conoscere persone, accedere a servizi, prenotare visite mediche, scaricare ricette elettroniche, allenarci, stare a dieta, fare fotografie, e tanto altro.
Tutta queste innovazioni tecnologiche e questa interconnessione ha impatto su tutti gli aspetti che ci circondano: anche e molto profondamente sul come continuare produrre. Oggi si parla infatti di industria 4.0, ovvero la digitalizzazione dei prodotti e dei servizi.
Il termine industria 4.0[2] è stato utilizzato, per la prima volta, in Germania nel 2011. Questo tipo di industria è caratterizzata dalla connessione tra sistemi fisici e digitali, analisi complesse attraverso Big Data e adattamenti real-time[3]. L'Industria 4.0 deriva dalla quarta rivoluzione industriale.
Ma come impatta la quarta rivoluzione industriale sul lavoro?
Per capirlo basta osservare quello che sta succedendo attorno a noi. Nel 2020 per il Covid-19 molte attività sono passate on line. Lavori di ufficio sono diventati possibili da casa con il telelavoro perché tutti i dati sono fruibili da qualsiasi PC: é semplicemente necessario accedere al server aziendale locato a chilometri da casa nostra, tramite un software.
Altri esempi di impatto della quarta rivoluzione industriale sono le stampanti 3D connesse a software di sviluppo digitali, oppure all'utilizzo di macchine intelligenti, interconnesse e collegate ad internet. Tutto questo sta già avvenendo adesso.
In Figura 1 sono mostrati esempi di tecnologie dell'industria 4.0 disponibili ad oggi.
Come impatta tutto questo sull'industria farmaceutica?
Il settore farmaceutico italiano conta 66.500 impiegati (dato del 2019)[4]. L'intelligenza artificiale, la data integrity, l'ingegneria genetica, le stampanti 3D, ma anche l'informatizzazione sono aspetti che stanno impattando e impatteranno sempre più questo settore industriale. Pensiamo ad esempio ad aziende che hanno tutta la documentazione in formato elettronico o che ci stanno arrivando adesso. Dai document management system ai sistemi di archiviazione totalmente elettronici alla data integrity [5]. O alla redazione di documenti direttamente in software specifici. E non solo.
Per avere un quadro più chiaro dell'impatto della quarta rivoluzione industriale sul settore Farmaceutico abbiamo scelto di intervistare la dottoressa Teresa Minero, CEO&Founder della società LifeBee, e membro del consiglio di amministrazione Team, Pharma 4.0 Steering Committee della ISPE (International Society for Pharmaceutical Engineering).
Perché proprio Teresa Minero? Perché per capire il futuro bisogna parlare con qualcuno che già oggi lo vive, e soprattutto che vive in modo positivo e proattivo il cambiamento in atto.
Chi è Teresa Minero?
È il fondatore, AD e Presidente di LifeBee - Digitalizing Life Sciences, società di consulenza e digitalizzazione dedicata al LifeScience. Sul fronte associazionismo di settore, Teresa Minero è attiva da molti anni in ISPE (International Society for Pharmaceutical Engineering). La più grande associazione globale not-for-profit che raggruppa i professionisti del Life Science. È oggi nel Leadership Team europeo e a Novembre 2020 è stata eletta nel Board globale, nel quale opera come riferimento per il Pharma 4.0, gruppo nel quale è parte dello Steering Commitee.
Che cosa rappresenta il 4.0 nel farmaceutico?
Prima di tutto vorrei sottolineare come il 4.0 e la trasformazione digitale non siano ‘solo’ nuove tecnologie, o peggio ancora quanto è stato percepito a livello italiano, pur grazie alle lungimiranti agevolazioni fiscali per il 4.0: cioè macchine e tecnologie produttive.
Industry 4.0 in Europa e Smart Manufacturing negli Stati Uniti sono un nuovo modello di creazione e fruizione di beni e servizi, e dunque di rapporti tra ricerca, produzione, distribuzione e consumo, che si sta affermando come diretta conseguenza della rivoluzione in corso basata sull’informazione.
E lo sottolineo, la rivoluzione 4.0 ha come fattore trainante la informazione e non tanto, a differenza delle precedenti rivoluzioni industriali (nell’ormai lessico comune la prima, la seconda e la terza cioè vapore, elettricità, automazione/IT), su una nuova singola invenzione.
Abbiamo sì tante nuove tecnologie, ma ‘solo’ abilitanti.
L’obiettivo finale è aumentare la competitività delle nostre aziende, non dimentichiamocelo, e per fare ciò dobbiamo disporre della informazione giusta al momento giusto, per fare le cose giuste la prima volta e prendere le decisioni migliori possibili in ogni momento e a ogni livello.
Il 4.0 non è quindi solo tecnologia, ma significa un profondo ripensamento, per chi non l’abbia già fatto, di riorganizzazione, strumenti, tecnologie, dinamiche e mentalità in tutto l'azienda e non solo in produzione. Un cambiamento, una vera rivoluzione industriale non da poco.
Il Pharma 4.0 ha tutte le caratteristiche dell’Industry 4.0, ma aggiunge una dimensione in più: la compliance regolatoria. Siamo un settore fortemente regolato e le regolamentazioni e le linee guida che ci contraddistinguono fanno la differenza.
In tale settore, ci sono diverse dimensioni di complessità da svolgere e risolvere per un unico obiettivo. Sempre lo stesso: migliorare la competitività delle nostre aziende (che poi è velocità, efficacia, qualità, compliance, sostenibilità) avendo l’informazione giusta al momento giusto per prendere le decisioni migliori.
Quanto è pronto il mondo dell'industria farmaceutica Italiana a passare alla totale o ad una spinta digitalizzazione/automazione?
La situazione attuale è molto mista. Dalla realtà al passo coi tempi, a quella decisamente in ritardo, a quelle all’avanguardia anche rispetto ad altri settori tradizionalmente considerati più avanzati.
Di fatto, il 4.0 non è un fenomeno nuovo, anche nel Pharma.
Il 4.0 è un oggettivo ‘salto’, realizzato negli ultimi anni e abilitato soprattutto dall’esplosione delle potenzialità delle nuove tecnologie, ad esempio basate su Internet (es. Internet of Things o IoT) e di quelli di analisi di grandi quantità di dati (Big Data Analytics).
Diverse realtà farmaceutiche presenti sul territorio italiano, siano esse locali che parte di gruppi internazionali, affrontano non da oggi (da qualche decennio, in realtà) lo sviluppo tecnologico e il miglioramento continuo in modo consapevole, strutturato e creativo, conseguendo risultati importanti in termini di produttività, compliance, sostenibilità economica e sociale.
Questo spiega la progressione del ruolo dell’Italia come paese produttore leader in EU e come grande esportatore.
Che impatto ha avuto il Covid-19 su questo processo?
Il Covid-19 ha dato un’accelerazione esponenziale a questo processo. La pandemia ha evidenziato il valore crescente che il processo di digitalizzazione può apportare, in particolare alle attività regolate delle aziende del settore Life Sciences.
Lo tsunami Covid-19 ha ulteriormente messo in mostra quanto la trasformazione innescata dal digitale abbia un ruolo centrale nell’abilitare appieno, e in totale compliance regolatoria, il lavoro da remoto, quando le condizioni lo richiedano. Anzi renda il lavoro ‘smart’ in ogni caso.
È infatti oggi possibile governare da remoto la maggior parte dei processi aziendali, a patto di avere adeguatamente innescato il processo di innovazione digitale, che significa non soltanto avere sistemi digitali e tecnologie 4.0, progettati e mantenuti in modo adeguato, ma averli integrati correttamente e disporre di procedure e personale formato al fine di rendere i processi più fluidi ed efficaci: la vera trasformazione digitale.
Il processo di trasformazione digitale non rappresenta più soltanto una tra le possibili opzioni di innovazione e competitività per le aziende del Life Science, ma una stringente e non rimandabile necessità.
Va comunque segnalato che il Pharma è oggi il primo comparto manifatturiero in Italia per gli investimenti in tecnologie digitali. Il 92% (fonte Farmindustria 2020) delle nostre aziende investe in digitale e ha una forte propensione a puntare sulla digitalizzazione.
Il fenomeno coinvolge tutte le attività aziendali: dalla ricerca (che può diventare più produttiva e rendere disponibili in minor tempo e a minori costi nuove terapie) alla produzione (più veloce, con la qualità adeguata, con rischi e costi inferiori) alla presa in carico di pazienti (da semplice erogazione di prestazioni abbiamo un percorso olistico = integrazione di farmaci con terapie digitali DTX, diagnostica di precisione, wearable device, servizi di assistenza impensabili sono a poco tempo fa).
Se vuoi saperne di più, la prossima settimana parleremo di Ostacoli all'Industria e Pharma 4.0
E tu, quanto ne sai di industria 4.0 e digital transformation?
Lorenza Moscarella, Consulente e formatore Affari regolatori, Career coach,
Docente del Master in Management e Marketing dell’Industria Farmaceutica
[1] https://www.researchgate.net/publication/321906585_Emerging_Technologies_with_Disruptive_Effects_A_Review
[2] https://temi.camera.it/leg18/post/origini-di-industria-4-0-l-avvio-in-italia-nella-scorsa-legislatura.html
[3] https://www.mise.gov.it/images/stories/documenti/Piano_Industria_40.pdf.
[4] https://www.farmindustria.it/app/uploads/2017/12/028_IF_DEF4-web_20072020-PUBLIC.pdf
[5]https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_EventiStampa_494_intervisteRelatori_itemInterviste_13_fileAllegatoIntervista.pdf
by
Lorenza Moscarella