Edge computing e salute, quali sono i vantaggi per la medicina
L’ambito medico e farmaceutico, come del resto tutti gli ambiti del sapere, non è certo allergico alla tecnologia e all’impiego di nuovi sistemi per migliorare l’efficienza dei processi delle aziende di questo settore.
Tra le più interessanti vi è senza dubbio l’edge computing, un approccio particolarmente utile nella costruzione di un ecosistema IT in ambito sanitario, che sta acquisendo una certa rilevanza, tanto da definire l’ambito della telemedicina. Vediamo insieme che cos’è, e quali sono i vantaggi per la medicina.
Edge computing, che cos’è e quali vantaggi presenta per il settore medico
Prima di parlare dell’edge computing in ambito medico e farmaceutico, facciamo una breve digressione su che cos’è e cosa rappresenta questa tecnologia. Si tratta di un’architettura IT distribuita, rappresentata da una rete di micro data center, che costituisce un modello di calcolo, in cui i dati vengono elaborati in maniera decentralizzata.
Una edge computing presuppone che, in virtù, appunto, della decentralizzazione dell’elaborazione dei dati, questa operazione avvenga sul dispositivo stesso o su un computer o server locale, invece di essere trasmessi al data center.
Poste queste condizioni, andiamo ad analizzare le ragioni per cui un’architettura di questo tipo presenta dei vantaggi per il settore medico. Innanzitutto, il fatto che i dati vengano elaborati in modalità decentralizzata fa sì che la pressione sulla larghezza di banda della rete diminuisca, alleggerendo il carico di rete, e non sovraccaricando dunque un solo cloud centralizzato. In altre parole, decentralizzando questa operazione, si evita di elaborare i dati in un’unica architettura.
Edge computing e medicina, quali vantaggi presenta per la salute dei pazienti
Un altro grande vantaggio dell’edge computing nel settore medico è la riduzione della latenza dei dati, con conseguente velocizzazione dei processi. Se nel cloud computing, le informazioni vengono trasmesse al data center, elaborate e poi rimandate ai dispositivi all’edge, nei casi in cui è necessaria un’elaborazione veloce questo processo potrebbe, nella medicina, aumentare la latenza di trasferimento dei dati, con conseguente rischio per il paziente. Nel cloud computing i processi, dunque, sono lenti, mentre nell’edge computing una decentralizzazione potrebbe distribuire i dati in maniera più rapida.
Il terzo fondamentale plus di un’architettura di questo tipo è rappresentato dal fatto che possa proteggere i dati sanitari in modo più efficiente. Il livello di disponibilità dei sistemi è fondamentale per la soddisfazione e la sicurezza dei pazienti: avere un’architettura edge permette ai dispositivi di rendere i dati immediatamente disponibili, evitando tempi di caricamento ed elaborazione, rendendo le informazioni più facilmente reperibili.
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Redazione Business School