Modello PICO, cos’è e come funziona questo sistema usato in infermieristica
Tutto ciò che c’è da sapere su questa pratica basata sulle evidenze utile per formulare un quesito clinico in maniera efficace, per un’analisi centrata sul paziente
Ogni test o studio di natura clinica che mira alla formulazione strutturata di un quesito sanitario specifico ha alla propria base dei sistemi che vengono applicati perché la ricerca si svolga in modo corretto. Tra questi vi è senza dubbio il Modello PICO, un sistema che viene largamente usato nella disciplina infermieristica per la formulazione di un quadro clinico. Ecco che cos’è e come funziona.
Che cos’è il modello PICO: definizione e significato dell’acronimo
Un metodo utilizzato nell’ambito della produzione della ricerca clinica, caratterizzato da una certa attenzione verso il paziente, e in grado di generare risposte accurate e precise. Il modello PICO rappresenta ad oggi uno dei sistemi più utilizzati per formulare in maniera corretta un quesito clinico.
Questo processo trova il suo specifico utilizzo nella disciplina della pratica basata sulle evidenze. Si tratta di un elemento che caratterizza, oltre che l’ambito medico, anche la materia infermieristica. L’applicazione del modello PICO persiste in strategie di ricerca epidemiologica, eziologica, diagnostica, ma anche in tante altre fattispecie, come ad esempio nella formazione di una banca dati.
Come funziona il sistema PICO? I fattori di questo modello
L’espressione ‘modello PICO’ contiene al suo interno un acronimo anglofono, il cui significato riesce ad esplicare bene perché viene definito come un sistema patient-oriented. La prima lettera della sigla è infatti la ‘P’ di ‘Patient and Problem’, che suggerisce a chi formula la ricerca clinica, ad esempio, di descrivere un gruppo di pazienti simile a quello trattato in quello studio, e le caratteristiche specifiche del singolo paziente.
La lettera ‘I’, invece, simboleggia ‘Intervention’, ossia la descrizione dell’intervento che viene preso in considerazione: esso indica la caratteristica principale, ossia la condizione, patologia o evento che agisce sulla ‘P’ in questione.
Per quanto riguarda la lettera ‘C’, l’espressione anglofona è ‘comparison/control’, che indica il termine di paragone con cui va confrontato il fattore I, che poi si relazionerà con l’effetto ‘O’. Questo elemento rappresenta appunto l’outcome, ossia il risultato, l’esito, il fine della ricerca.
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Redazione Business School