Coronavirus: che cos’è il virus cinese, quali sono i sintomi, quali rischi per l’Italia
Perché si chiama così, come si manifesta, e quali sono le contromisure che il nostro Paese sta adottando per arginarne gli effetti: tutto ciò che c’è da sapere sul virus proveniente da Wuhan
Contagi, epidemie, quarantene, e alcune vittime. Alle primissime luci del nuovo decennio, il mondo vive uno scenario già più volte percorso negli ultimi vent’anni: l’esplosione di un virus proveniente dall’Oriente. Si chiama in termini scientifici 2019-nCoV, ma per tutti è già noto come il coronavirus.
Che cos’è il coronavirus, e da dove è nato quello attualmente in circolo?
In realtà, va subito specificato un passaggio fondamentale: il termine ‘coronavirus’ indica, in senso molto più ampio, una serie di virus a RNA (acido ribonucleico). Questa parola, in maniera più appropriata, va associata a un genere di virus respiratori appartenenti alla famiglia delle Coronaviridae, così chiamati perché presentano punte a forma di corona sulla loro superficie.
Le malattie che causano possono essere più o meno incisive sull’organismo umano, dal comune raffreddore a vere e proprie patologie respiratorie. Un esempio di coronavirus è la SARS, acronimo di Severe acute respiratory syndrome, ossia una sindrome respiratoria acuta grave.
Lo scorso 9 gennaio l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno identificato il nuovo ceppo di coronavirus chiamato 2019-nCoV. Si tratta di una patologia associata a un focolaio di casi di polmonite, che dal 31 dicembre 2019 sono stati registrati nella città di Wuhan, in Cina.
È da qui che è partito tutto: più precisamente, il legame che era stato evidenziato era quello con un’esposizione al Wuhan’s South China Seafood City Market, il mercato del pesce cittadino.
Coronavirus sintomi: ecco come si manifesta più frequentemente
Ma quali sono i sintomi del coronavirus 2019-nCoV? Nulla di esageratamente dissimile da quanto si prevede per un forte raffreddore: naso che cola, mal di testa, tosse, gola infiammata, febbre e una generale sensazione di malessere. Le malattie assimilabili a questo genere di virus, di solito, sono quelle del tratto respiratorio superiore.
Destano preoccupazione, in linea generale, le recenti dichiarazioni dell’OMS, che ha dichiarato come l’attuale coronavirus in circolo si stia diffondendo in maniera più rapida del previsto. Più precisamente, si parla della possibilità che vi sia una diffusione di seconda e di terza generazione. In termini più immediatamente comprensibili, sembra che il contagio avvenga non solo da contatti molto ravvicinati, ma anche da contatti a distanza.
Coronavirus Italia: rischi possibili, contromisure adottate
Quali sono i rischi che attualmente l’Italia corre in tal senso? L’unica eventualità per la quale il virus potrebbe diffondersi in Italia è dovuta alla circolazione di persone provenienti dalla Cina, oppure di persone che hanno contratto il virus. Le ultime notizie provenienti dall'Oms raccontano di un livello di rischio più elevato del previsto; una correzione, quella dell'Organizzazione, rispetto ai proclami iniziali, dovuta al fatto che i casi stanno aumentando sempre più in Europa, con il virus comparso in Francia e in Germania.
Negli aeroporti, come ha fatto sapere il ministro Speranza, i controlli procedono regolarmente, con l’attivazione, già da alcuni giorni, di uno specifico canale sanitario per tutti i viaggiatori provenienti dalla Cina. In particolare, presso l’aeroporto di Roma Fiumicino, che ha tre voli diretti con Wuhan, e numerosi voli non diretti, il cui traffico di passeggeri dovrebbe aumentare in occasione del capodanno cinese.
Qui è in vigore la procedura sanitaria atta alla verifica di casi sospetti sintomatici a bordo di aerei provenienti dalla città cinese. Nel caso in cui questi vengano rintracciati, si provvederà a un trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma.
Queste, inoltre, le parole di Silvio Brusaferro, il presidente dell'Istituto superiore di Sanità: "L'Italia è pronta ad affrontare questo tipo di emergenza. Il nostro paese tra i primi ha meso in atto i controlli negli ingressi dalla Cina negli aeroporti e ha adottato altre misure in accordo con le regioni per affrontare eventuali casi che si dovessero manifestare".
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Redazione Business School