Vaccino antinfluenzale: quando farlo, costo, per chi è gratuito, quale tipologia usare
Tutto ciò che c’è da sapere su un tema quantomai attuale in ambito medico e farmaceutico
Un tema di grande attualità, sul quale genitori di tutto il mondo dibattono ormai da anni. Ognuno sembra avere delle sue certezze riguardo l’argomento, che tuttavia è piuttosto complesso e di difficile trattazione. Ecco tutto ciò che c’è da sapere sul vaccino antinfluenzale: le indicazioni del Ministero della Salute su quando farlo, qual è il costo che alcune categorie di persone devono pagare, e quale tipologia è possibile utilizzare per vaccinarsi.
Vaccino antinfluenzale 2019, le direttive del Ministero della Salute
Poniamo subito le basi per una corretta e completa trattazione di questo ambito della medicina che, come specificato in precedenza, è uno di quei campi del sapere nel quale molte persone credono di essere competenti, ma che in realtà merita le dovute precisazioni.
A farle è il Ministero della Salute, che da diverso tempo aggiorna in maniera periodica e ove ve ne fosse la necessità, un vero e proprio vademecum dedicato ai vaccini antinfluenzali. Innanzitutto, nonostante sembri piuttosto banale, va chiarito che cos’è l’influenza: si tratta di una malattia provocata da virus (virus influenzali) che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni). Nonostante impropriamente altre affezioni vengano usate per descrivere questa condizione, l’influenza ha dei sintomi tipici ben precisi, e dunque va inquadrata in maniera corretta.
A queste direttive si affiancano misure di protezione altrettanto generali, come il compimento frequente di alcune azioni che aiutano a prevenire la diffusione di malattie infettive in generale, tra le quali rientrano il coprire naso e bocca con un fazzoletto quando si starnutisce, e soprattutto, come raccomanda l’Organizzazione Mondiale della Sanità, lavarsi spesso le mani, pratica universalmente riconosciuta per combattere l’influenza.
Quando fare il vaccino antinfluenzale?
Posto ciò, nella stessa nota viene anche specificato quando fare il vaccino antinfluenzale. Dunque, va detto innanzitutto che non esiste un periodo dell’anno preciso universalmente riconosciuto come quello in cui occorre vaccinarsi, ma questo viene stabilito, in linea di massima, con la situazione climatica del Paese di riferimento, e con lo ‘storico’ dell’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali.
Per quanto riguarda l’Italia, il periodo più indicato per fare il vaccino antinfluenzale è quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre. In questo lasso di tempo il Ministero raccomanda che è opportuno offrire la vaccinazione ai pazienti eleggibili in qualsiasi momento della stagione influenzale, anche se si presentano in ritardo per la vaccinazione, soprattutto in caso di stagione influenzale tardiva o quando si presentano pazienti a rischio. Ciò perché la decisione di effettuare o meno la vaccinazione deve tener conto di diversi altri fattori, come il livello di incidenza della sindrome simil-influenzale nella comunità.
Vaccino antinfluenzale 2020, tipologie trivalente e tetravalente
Due delle categorie nelle quali comunemente vengono ripartite le tipologie di vaccino sono quelle del vaccino antinfluenzale trivalente e del vaccino antinfluenzale tetravalente. A fare la differenza tra queste tipologie, il numero di patologie alle quali è dedicata la vaccinazione.
Il Ministero della Salute specifica che attualmente nel nostro Paese sono disponibili vaccini antinfluenzali trivalenti (TIV) che contengono 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e un virus di tipo B. A questi, si affiancano vaccini quadrivalenti (QIV) che contengono 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B.
I vaccini antinfluenzali ‘tradizionali’ sono quelli trivalenti, sviluppati per proteggere da tre virus influenzali: virus dell’influenza A H1N1, virus dell’influenza A H3N2, virus dell’influenza B B/Victoria. I vaccini quadrivalenti, invece, sono sviluppati per proteggere anche da un virus di tipo B (B/Yamagata), oltre ovviamente ai già citati virus coperti dal vaccino trivalente.
Vaccino antinfluenzale adiuvato, che cos’è e come funziona
Una particolare tipologia di vaccino antinfluenzale è il cosiddetto vaccino adiuvato. Si tratta di una vaccinazione che prevede nella sua composizione una emulsione di olio in acqua, a base di squalene come fase oleosa, che aumenta la risposta immunitaria pur garantendo lo stesso profilo di sicurezza di quelli non adiuvati.
Viene consigliato in particolar modo negli anziani, ma in generale anche in quei soggetti che non possono contare su difese immunitarie particolarmente efficienti.
Vaccino antinfluenzale costo, ecco come funziona
Considerato che il periodo più indicato per effettuare il vaccino antinfluenzale è rappresentato dalla stagione autunnale, e illustrate le varie tipologie di vaccinazione, occorre conoscerne il costo. Quest’ultimo, secondo la normativa in vigore, viene regolato da alcuni parametri, che stabiliscono se un individuo debba pagare o meno una certa cifra per vaccinarsi contro l’influenza.
Vaccino antinfluenzale gratis, quali categorie di persone non pagano il costo?
Generalmente, quando parliamo di costo del vaccino antinfluenzale, ci riferiamo a un prezzo che non viene imposto in maniera standardizzata, ma che dipende dalla farmacia nella quale si acquista il medicinale. Dunque, non possiamo stabilire in maniera completamente certa quanto costi, ma possiamo ragionevolmente affermare che il prezzo si aggiri intorno ai 20 euro.
Esistono tuttavia alcune categorie di persone che non pagano questo prezzo. Si tratta, generalmente, di persone affette da disturbi alquanto peculiari, da alcuni bambini e anziani. Nello specifico, ecco le categorie per le quali il vaccino antinfluenzale è gratis secondo il Ministero della Salute:
- Persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza.
- Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.
- Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza: malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO), malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite, diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30), insufficienza renale/surrenale cronica, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, tumori, malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari), epatopatie croniche.
- Soggetti di età pari o superiore a 65 anni.
- Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale.
- Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti.
- Persone che possono trasmettere l’infezione a soggetti ad alto rischio.
- Medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l’influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali.
- Familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato).
- Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori.
- Forze di polizia.
- Vigili del fuoco.
- Altre categorie socialmente utili potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell’offerta a tali categorie.
- È pratica internazionalmente diffusa l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.
- Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani: Allevatori, Addetti all’attività di allevamento, Addetti al trasporto di animali vivi, Macellatori e vaccinatori, Veterinari pubblici e libero-professionisti, Altre categorie.
- Donatori di sangue.
Per chi è raccomandato il vaccino antinfluenzale?
In generale, il vaccino antinfluenzale è raccomandato per le fasce più deboli (bambini, anziani), ma anche e soprattutto per tutti coloro i quali svolgono un lavoro nel quale è necessario avere un prolungato e frequente contatto con il pubblico.
Tra queste, in maniera piuttosto formale, il Ministero della Salute distingue persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all'influenza, individui che possono trasmettere l’infezione a soggetti ad alto rischio, soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori, personale che è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani, e altre categorie, come donatori di sangue.
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Redazione Alma Laboris