Smart working: i rischi della luce blu e la sindrome da visione al computer
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Nei mesi precedenti il Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) ha pubblicato il documento “Linee di indirizzo per la gestione dei rischi in modalità smart working” dove sono stati affrontati i vari rischi legati alle attività in smart working.
Tra i temi affrontati si è parlato di esposizione ai campi elettromagnetici, di sicurezza delle informazioni, nonché ovviamente di problemi correlati dall’eventuale sovrapposizione tra gli spazi lavorativi e quelli familiari.
Il documento però si sofferma anche su un rischio che in genere i professionisti tendono a sottovalutare, ovvero la sindrome da visione al computer.
Ma che cos’è questa sindrome? Quali sono le cause? Vediamolo nel dettaglio insieme!
La sindrome da visione al computer: cos’è e come prevenirla
Il documento redatto dal CNI ci dice che la sindrome da visione al computer è “il risultato dell’utilizzo intensivo di computer e di altri dispositivi elettronici”. I sintomi possono essere piuttosto diversificati e sono di tipo visivo, muscolo-scheletrico, ma anche neurologico.
Ovviamente non si presentano tutti insieme e variano da persona a persona, a seconda delle abitudini e del modo in cui si sta davanti al computer o di come si usano i vari dispositivi elettronici.
Tra i fattori più comuni che causano la sindrome da visione al computer troviamo:
- Illuminazione insufficiente;
- Distanza non adeguata dal terminale;
- Postura errata.
La parte più colpita del corpo è l’occhio e le problematiche più frequenti sono la visione doppia, la vista offuscata, l’arrossamento del bulbo e la secchezza oculare.
Il documento riporta poi alcuni accorgimenti che possono aiutare a ridurre sintomi e fastidi dovuti alla sindrome:
- l’utilizzo di uno schermo ad alta definizione che può rendere meno faticosa la lettura a video, grazie ai caratteri più definiti e al maggiore contrasto;
- il monitor tenuto a distanza di 50-70 centimetri dagli occhi, con il suo bordo superiore alla stessa altezza degli occhi, in modo da tenere la testa lievemente inclinata verso il basso;
- la luminosità dello schermo di poco superiore a quella dell’ambiente circostante, in un ambiente di lavoro non troppo luminoso e privo di riflessi che confondono la vista.
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Redazione Alma Informa