Biorepack, che cos’è il Consorzio sulla plastica bio e a che punto siamo
Dare una nuova vita alle bioplastiche, un materiale ad alto contenuto tecnologico, biodegradabile e compostabile.
È l’obiettivo precipuo di Biorepack, il Consorzio riconosciuto all’interno del sistema Conai e nuovo socio della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Una sinergia, senza alcun fine di lucro, che mira a garantire, su tutto il territorio nazionale, il ritiro, la raccolta, il recupero e il riciclo organico dei rifiuti di imballaggio in plastica biodegradabile e compostabile assieme alla frazione organica umida dei rifiuti urbani.
Biorepack vuole raggiungere e consolidare l’obiettivo di riciclo delle plastiche stabilito dal D.Lgs 152/2006, con un target di riciclo minimo del 50% entro il 31 dicembre 2025 e del 55% entro il 31 dicembre del 2030, rispetto agli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile che vengono immessi nel mercato.
Ma chi può aderire a Biorepack? I produttori, ovvero le imprese che producono oppure importano le materie prime per la produzione di imballaggi biodegradabili e compostabili; i trasformatori, le aziende che fabbricano, trasformano oppure importano imballaggi e semilavorati in materia plastica biodegradabile e compostabile; gli utilizzatori, ovvero le aziende che commercializzano gli imballaggi vuoti in plastica biodegradabile e compostabile; i riciclatori, le aziende che trattano i rifiuti da imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile.
Ad oggi, Biorepack rappresenta il primo sistema europeo di responsabilità estesa del produttore (EPR) dedicato agli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile certificati UNI EN 13432. Con un occhio alla costruzione, nonché all’implementazione, di una mentalità orientata verso la sostenibilità.
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Redazione Sistemi Integrati