Alma Laboris Business School - Economia circolare: esempi concreti, perché frequentare un Master

Economia circolare: esempi concreti, perché frequentare un Master

Economia circolare

Il rilancio dell’economia circolare sarà decisivo per salvare il clima. È questo quanto emerge dal Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia 2021, giunto alla sua terza edizione, realizzato dal CEN-Circular Economy Network – la rete promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile assieme a un gruppo di aziende e associazioni di impresa – in collaborazione con Enea.

Economia circolare in Italia: quali sono gli obiettivi da raggiungere

Le statistiche raccontano un paradigma che, a quanto pare, dobbiamo assolutamente rendere dogma: non esiste transizione ecologica senza economia circolare. Semplicemente, non può esistere: secondo i dati estrapolati dallo studio, raddoppiando l’attuale tasso di circolarità dall’8,6% al 17%, si ridurrebbero le emissioni globali di gas serra del 39% l’anno. Una cifra davvero grande, forse difficile da raggiungere, sicuramente indispensabile per il futuro del nostro pianeta.

L’obiettivo è quello di onorare gli impegni al 2050 assunti al vertice Onu di Parigi del 2015, legati a doppio filo al rilancio dell’economia circolare, da cui dipende il taglio della CO2. Non carta muta, né accordo politico, ma comune sforzo di tutti i Paesi per vincere la sfida. Questo passerà necessariamente per la riduzione dei consumi di materia dalle attuali 100 a 79 gigatonnellate.

Alcuni esempi concreti di applicazione dei principi di economia circolare

Quali sono gli esempi concreti di attività che l’Italia e il mondo portano avanti per una più intensa economia circolare? Si parte dall’approvazione, nel settembre 2020, di decreti legislativi di recepimento delle direttive in materia di rifiuti, queste ultime contenute nel Pacchetto economia circolare mirato a prevenire la produzione di rifiuti e incrementare riciclo e recupero di materie prime.

È l’Unione Europea che indica la direzione, e punta come obiettivi la quota del 65% entro il 2035 di riciclo dei rifiuti urbani, la riduzione a meno del 10% entro la stessa data dello smaltimento in discarica, e l’approvazione, entro marzo 2022, del Programma nazionale di gestione dei rifiuti.

Un ruolo chiave potrebbe giocarlo il nuovo Ministero della Transizione ecologica, che dovrà definire il Piano nazionale, migliorarlo, completarlo e rafforzare le misure per l’economia circolare, rivestendo un ruolo strategico.

Master economia circolare, perché frequentare un percorso di Alta Formazione

La spinta verso l’economia circolare implicherà che anche le imprese che popolano il panorama attuale, siano costantemente alla ricerca di nuove soluzioni e tecnologie per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Uno scenario che lascia presagire una maggiore offerta di lavoro per gli esperti del settore e prefigura la necessità, per chi popola questo settore, di dotarsi di una adeguata formazione. Frequentare un Master sull’argomento sarà una scelta sempre più battuta, e una valida opzione per costruire un futuro di successo nello sviluppo di azioni per instaurare e applicare modelli di economia circolare.

 

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