Green Deal, perché è la chiave della ripartenza: la lettera di 32 associazioni all’UE
Il settore energetico si rivolge ai vertici comunitari: insistere sulle rinnovabili e sulla creazione di un’economia sostenibile per garantire una ripresa più veloce
L’economia, oggi più che mai, passa per le logiche dello sviluppo sostenibile. Lo hanno ribadito trentadue associazioni provenienti dai Paesi dell’Unione Europea agli stessi vertici comunitari. Una lettera, il cui contenuto è stato concordato dai vari gruppi, per riflettere su quanto possa essere importante coniugare i pacchetti di stimolo all’economia con le misure a favore di clima e ambiente.
Il Green Deal, l’ormai celebre ‘patto verde’ che definisce i parametri a cui i singoli Stati e l’UE devono adeguarsi entro determinati limiti di tempo, ma anche gli step attraverso i quali raggiungere gli obiettivi, deve restare in cima alle priorità dei governi nazionali e dell’Unione stessa.
Tutte le manovre economiche – si legge – devono tenere considerazione di quanto contenuto nel Green Deal. Partendo dalla riduzione delle emissioni di CO2, considerate “la strada migliore e più efficace nel rapporto costi-benefici verso la ripresa economica a livello a nazionale e sovranazionale, perché prepara il terreno a un sistema energetico sicuro e sostenibile”.
I pacchetti di stimolo devono servire ad “accelerare gli investimenti nell’efficienza energetica, nelle rinnovabili, nell’elettricità, nella mobilità, nell’edilizia e nei processi industriali”. Questi consistono in nuove infrastrutture, a basso impatto ambientale, per garantire la ripresa economica e realizzare un sistema energetico più sostenibile, promuovendo la transizione energetica verso le fonti rinnovabili.
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Redazione Business School