Alma Laboris Business School - Rapporto Economia Circolare in Italia 2020, siamo ancora primi in Europa

Rapporto Economia Circolare in Italia 2020, siamo ancora primi in Europa

Rapporto Economia Circolare in Italia 2020

La leadership del nostro Paese emerge dall’analisi del CEN, la rete promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Tuttavia, perdiamo un po’ di terreno: occorre dare un’accelerata

 

Surriscaldamento globale, emissioni di gas, discariche, utilizzo di materiali non riciclabili o non biodegradabili, inquinamento delle acque. I problemi che l’uomo causa all’ambiente sono ancora troppi, e vanno tutti verso un criterio al quale ormai di decenni si fa la caccia: la non sostenibilità del sistema Terra. Un concetto applicabile all’ambiente, ma dalle chiare ripercussioni sull’economia, nazionale e sovrastatale. Per fortuna, nel mondo ci sono Paesi che vanno in netta controtendenza, o quantomeno mettono in campo delle strategie che si propongono di farlo.

Tra questi vi è senza dubbio l’Italia, che si conferma prima in Europa nell’economia circolare. Lo ha rivelato il Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia, giunto all’edizione 2020. Lo studio realizzato dal CEN-Circular Economy Network, la rete promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile e da 14 aziende e associazioni di impresa, e da ENEA, è stato presentato negli scorsi giorni dal presidente CEN Edo Ronchi e dal direttore del Dipartimento sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali ENEA Roberto Morabito.

L’Italia è, anche per quest’anno, in testa alla classifica per indice di circolarità, il valore attribuito secondo il grado di uso efficiente delle risorse in cinque categorie: produzione, consumo, gestione rifiuti, mercato delle materie prime seconde, investimenti e occupazione. “Nell’economia circolare, l’Italia è partita con il piede giusto e ancora oggi si conferma tra i Paesi con maggiore valore economico generato per unità di consumo di materia”, queste le parole di Edo Ronchi, presidente del Circular Economy Network.

Sugli scudi, la bioeconomia, che cresce di valore e peso complessivo: il fatturato generato dall’insieme delle attività connesse alla bioeconomia, in Italia, ammonta a 312 miliardi di euro, con quasi 2 milioni di persone impiegate. Nell’ambito della bioeconomia, spiccano i buoni risultati delle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco, e le attività del settore primario, come agricoltura, silvicoltura e pesca. Sono questi i fattori che, maggiormente, spostano l’ago della bilancia dell’economia circolare verso il nostro Paese, che si conferma tra gli Stati che più investono in questa filosofia.

 

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