Alma Laboris Business School - UE, la nuova strategia industriale per la neutralità climatica: al centro, aiuti alle PMI

UE, la nuova strategia industriale per la neutralità climatica: al centro, aiuti alle PMI

UE, la nuova strategia industriale per la neutralità climatica

Supporto a circa 25 milioni di aziende, creazione di lavoro, generazione di 713 miliardi di euro entro la fine di questo decennio: i punti chiave delle iniziative in chiave Green Deal

 

Nuove iniziative in campo per raggiungere la neutralità climatica. L’Unione Europea vara una strategia per aiutare le industrie in questa fase di transizione globale verso una economia sostenibile, che possa generare nuove opportunità di lavoro, entrate fino a 713 miliardi di euro entro la fine del decennio, tramite la rimozione degli ostacoli che incontrano le imprese e i consumatori nel mercato unico. Lo riporta la “Fondazione Sviluppo Sostenibile”.

Le azioni strategiche definite dal pacchetto di misure per l’industria europea, leader mondiale in molti settori, e per le PMI, definite dalla stessa Europa la spina dorsale (si contano 25 milioni di piccole e medie industrie), mirano all’abbattimento degli ostacoli e delle barriere che incontrano le imprese e i consumatori nel mercato unico.

Norme nazionali restrittive e complesse, capacità amministrative limitate, inadeguati recepimento e applicazione della normativa europea da parte dei singoli Stati, sono nel mirino di un piano d’azione che cerca di sostenere la leadership industriale dell’Europa. L’obiettivo generale è quello di mantenere la competitività globale dell’industria europea rendendola neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050.

Per quanto riguarda le piccole e medie imprese che, come abbiamo detto, sembrano essere il vero centro del progetto europeo, la Commissione aggiornerà la rete europea avvalendosi di competenze nella sostenibilità, cercando di rimuovere, in maniera prioritaria, gli ostacoli normativi e pratici all’attività commerciale o alla loro espansione.

Il rispetto generale delle norme del mercato unico, alla base della partnership tra gli Stati e la Commissione, sarà un passaggio fondamentale per far sì che i 713 miliardi citati in precedenza possano rappresentare una prospettiva concreta.

 

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