L’energia pulita conviene anche ai grandi del petrolio e del gas: ecco perché
L’ultimo rapporto della International Energy Agency ha spiegato come anche le più importanti compagnie petrolifere possano trarre beneficio dalla green energy, non solo in termini di brand reputation, ma anche nei guadagni a lungo termine
Le più grandi aziende mondiali che producono petrolio possono beneficiare della green energy. Sembra un vero e proprio paradosso, una contraddizione in termini. Ma le ultime tendenze tracciano l’esistenza di una correlazione diretta tra l’attività di una compagnia dell’oro nero e del gas, e i benefici che il mondo può trarre dall’utilizzo di energia pulita. E i vantaggi non si fermano a una ripulita all’immagine di imprese di un settore che, in generale, non viene collegato certo all’ecosostenibilità.
Ad affermare ciò è la International Energy Agency, organizzazione internazionale intergovernativa fondata nel 1974 dall’OCSE. L’ultimo rapporto stilato dal prestigioso ente mondiale dà preziose indicazioni per le compagnie che intendano perseguire quella che, in tempi di piena emergenza climatica, appare la via maestra per salvare il nostro pianeta.
Qual è il primo segnale da cogliere? La IEA indica la mancata risposta positiva alla sempre crescente richiesta, nel mondo, di riduzione di emissioni di gas serra. Ciò si traduce in perdite per quanto riguarda la brand reputation, ma anche e soprattutto diminuzione della redditività a lungo termine dell’azienda.
Scansare l’ostacolo, ignorare il problema, evitare di ottemperare alla suddetta riduzione, nel lungo periodo porta a consistenti perdite economiche per l’organizzazione, che avrà una sempre minore domanda. Perché? La ragione è semplice: secondo la IEA, il mondo ha ormai la chiara percezione del fatto che ben il 15% delle emissioni globali di gas serra legate all’energia provengono dal processo di estrazione del petrolio e del gas dalla terra e dai consumatori.
A che punto è il mondo su questo problema? Se alcune imprese stanno concentrando i propri investimenti in energia rinnovabile - puntando a un risparmio nel lungo termine, oltre che a imbellire la propria immagine, seguendo le tendenze del mercato - l’industria, nel complesso, ha ancora amplissimi margini di miglioramento.
Dunque, la IEA spiega che c’è ancora molto da investire per diversificare le attività energetiche, e cogliere la grossa opportunità di trasformarsi da carnefici a salvatori. Come? Utilizzando risorse finanziarie e il know-how, certo, e nella pratica: sviluppare tecnologie a basse emissioni di carbonio; aumentare gli investimenti in carburanti che contemplano l’uso di idrogeno, biometano, biocarburanti avanzati; producendo elettricità a basse emissioni di carbonio. Il centro del futuro dell’energia è qui.
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Redazione Business School