Controllo qualità: che cos’è e a cosa serve
Molto spesso per attestare che questo sia presente all’interno di un’azienda c’è bisogno di un controllo qualità, fondamentale componente per quanto riguarda il sistema gestione qualità. Ecco che cos’è e a cosa serve questo strumento del quale sempre più aziende si stanno servendo.
Cos’è il controllo qualità: definizione e settori di applicazione
Secondo la definizione maggiormente accettata in Rete per questo importante elemento di differenziazione, il controllo qualità è parte della gestione della qualità mirata a soddisfare i requisiti per la qualità. Esso si riferisce alle varie fasi di ispezioni, test e verifiche atte a determinare il soddisfacimento di requisiti per quanto riguarda i prodotti o servizi che fornisce l’azienda, ma anche i singoli processi da svolgere per realizzarli.
La definizione, che spiega in maniera esaustiva il del significato dell’espressione ‘controllo qualità’, viene fornita direttamente dalla norma ISO 9000:2000. Con la sigla ISO 9000 una serie di normative e linee guida sviluppate dall'Organizzazione internazionale per la normazione, che in inglese assume, appunto, l’acronimo di ISO, ovvero International Organization for Standardization. Queste normative hanno il compito di definire quali sono i requisiti fondamentali da soddisfare, questi ultimi espressi dal cliente finale, perché all’interno di un’azienda od organizzazione venga realizzato un sistema gestione qualità. La finalizzazione precipua della norma ISO, che prevede varie certificazioni, istituite nel corso degli anni, è la soddisfazione del cliente, da ottenere attraverso il rispetto del fondamentale criterio della qualità in tutti i processi aziendali.
Il controllo qualità di un’azienda è uno strumento utile a prevenire qualsiasi tipo di problema che si potrebbe presentare sul prodotto finito, ma anche alla gestione dei rapporti con i fornitori, chiamati a garantire lo standard qualitativo richiesto per la fornitura di prodotti che incontrino la soddisfazione del cliente. Interviene in diverse fasi, da quella preliminare, al processo produttivo vero e proprio, e al collaudo finale.
Sono diversi i campi di applicazione di questo strumento, e pertanto i settori aziendali in cui una figura che si occupi di curare questa parte della gestione della qualità viene richiesta sono in costante e progressivo aumento. Tra questi vi è senza dubbio il settore food, le cui aziende richiedono l’intervento di uno specifico controllo qualità alimentare.
Controllo qualità e assicurazione qualità: quali sono le differenze?
Accanto al concetto di controllo qualità spiegato in precedenza vi è senza dubbio quello di assicurazione qualità. Questi due elementi, separati da una differenziazione, vengono altresì indicati con sigle diverse: mentre il primo viene anche indicato con QC, acronimo di quality control, al secondo viene riservata la sigla QA, che rappresenta l’espressione quality assurance.
La differenza fondamentale tra controllo qualità e assicurazione qualità risiede in quella che potrebbe sembrare una sfumatura di significato, ma che invece traccia un solco più o meno profondo nella terminologia in materia.
Va dunque specificato che il controllo qualità ha finalità ispettive, con lo scopo di controllare che il bene o servizio prodotto sia conforme alle specifiche ed ai requisiti predefiniti, tramite verifiche atte a valutare la necessità di apportare correzioni e migliorie. L’assicurazione qualità, invece, ha finalità preventive, con lo scopo di assicurare che i processi che portano alla produzione del bene o servizio rispettino gli standard qualitativi, tramite la costruzione di valori aziendali quali la fiducia reciproca.
Le operazioni di assicurazione qualità sono essenzialmente mirate a realizzare un sistema in cui il rispetto degli standard di qualità sia osservato in tutto e per tutto, in modo tale da non incoraggiare l’insorgenza di una reale necessità di ricorrere costantemente ad operazioni di controllo qualità, proprio in virtù della fiducia costruita.
Addetto responsabile controllo qualità: requisiti e formazione
Il controllo qualità, come detto, è uno strumento utilizzato sempre più frequentemente dalle aziende che vogliano ottenere un vantaggio competitivo sul mercato con un elemento di differenziazione efficace per lo scopo. Basti pensare che l’Italia è il secondo Paese del mondo per quanto riguarda il numero di aziende alle quali è stata conferita una certificazione ISO 9001, sicuramente tra le più diffuse in questo ambito.
Per svolgere la professione di addetto controllo qualità, anche detto responsabile controllo qualità, occorre un diploma in qualsiasi specializzazione di un istituto tecnico industriale. Una laurea non è strettamente necessaria, ma contribuisce sicuramente a una migliore formazione della figura professionale.
In un contesto di questo genere la Business School Alma Laboris ha ideato un Master in Sistemi di Gestione Integrati per la Qualità, Sicurezza, Energia e Ambiente, appositamente pensato, tra le altre, per questa figura professionale. L’offerta didattica prevede la trasmissione al partecipante del Master di conoscenze e competenze necessarie a diventare un esperto per quanto riguarda i sistemi di gestione qualità, introducendo inoltre un importante approccio di sistema alla gestione del rischio.
Gli insegnamenti del Master sono rivolti a coloro i quali vogliano approcciarsi a questa figura, ma anche a chi è già un lavoratore in questo ambito, e voglia accrescere la propria professionalità. I corsi saranno tenuti da una Faculty volutamente eterogenea, composta da professionisti del settore, che forniranno al partecipante le nozioni teoriche necessarie alle applicazioni pratiche.
Tra i titoli e attestati rilasciati dal Master vi è quello di Lead Auditor, nonché quello di Consulente e Progettista, entrambi dedicati a varie certificazioni della serie ISO. I costi delle lezioni sono variabili in quanto in caso di iscrizione anticipata del partecipante sono previste alcune agevolazioni.
by
Redazione Alma Laboris