È uno dei professionisti più richiesti nel mondo del lavoro di oggi per quanto riguarda il campo del commercio internazionale, per la sua capacità di essere importante nel contesto attuale e di rispondere a specifiche esigenze.
Parliamo del digital export manager, e di tutto quanto concerne questa figura professionale tanto ambita dalle aziende, che cercano solo i profili più qualificati e preparati in materia. Molto spesso, ciò fa rima con la frequentazione, da parte del digital export manager, di un percorso di Alta Formazione, come ad esempio un Master Executive. Ma vediamo insieme chi è questo professionista, cosa fa nella sua attività, e qual è il suo stipendio medio.
Chi è questo professionista così richiesto dal mondo del lavoro
Una delle figure professionali innovative che sono emerse – e anche con una certa prepotenza – nel mondo del lavoro di oggi è sicuramente quella dell’export manager. Un professionista capace di gestire ogni aspetto che riguarda le esportazioni di beni e servizi da parte di un’azienda verso un’altra organizzazione, che svolge la propria attività in un altro Stato. D’altronde, in un contesto tanto dinamico come quello di oggi, in cui gli scambi commerciali sono sempre più frequenti, c’è bisogno di soggetti altamente qualificati, che riescano a destreggiarsi al meglio e a superare tutte le sfide del caso.
Con l’innovazione che va avanti, lo stesso export manager è stato interessato, in quanto figura professionale, da alcuni cambiamenti decisivi, che lo hanno reso più adatto a padroneggiare le tecnologie. La figura del digital export manager nasce da un’esigenza crescente delle imprese di ampliare il proprio business nei mercati internazionali, in un panorama in cui le aziende italiane, soprattutto le PMI, stanno scoprendo le potenzialità del digitale.
Cosa fa un digital export manager: le mansioni che svolge
Al digital export manager, infatti, va il compito di affiancare le imprese in questa fase di graduale avvicinamento agli strumenti digitali per vendere all’estero. In un’Italia che da sempre rappresenta un Paese con forte vocazione all’internazionalizzazione, il valore del Made in Italy deve necessariamente stare al passo coi tempi e sposare in fretta nuove tecnologie, modi di pensare, processi aziendali.
Il contributo che il digitale può dare è sempre più elevato a patto che non lo si limiti all’e-commerce. Sono infatti tante le mansioni tipiche di un digital export manager, tutt’altro che confinate al commercio elettronico.
Questo professionista, infatti, rappresentando il consulente che apre l’azienda a nuove opportunità commerciali attraverso l’utilizzo mirato di strumenti digitali, ha un ruolo chiave in diverse attività:
- Pianificazione di una strategia di export sfruttando la presenza online dell’azienda;
- Analisi dei mercati internazionali per la creazione di valore attraverso gli strumenti digitali;
- Creazione di opportunità di business, utilizzando strumenti digitali per trovare nuovi clienti;
- Agevolazione delle interazioni con i partner commerciali stranieri;
- Confronto costante con l’area marketing per lo sviluppo di strategie vincenti;
- Supporto ai clienti e all’azienda nell’utilizzo dei canali online.
Quanto guadagna questo professionista? Stipendio medio della figura
Un professionista come il digital export manager deve necessariamente percepire una retribuzione adeguata al ruolo che riveste. Le informazioni di cui siamo in possesso ci confermano come lo stipendio medio per la figura sia, come prevedibile, piuttosto simile a quello riservato all’export manager. Quest’ultimo si aggira intorno ai 45mila euro annui.
Tuttavia, considerando che un digital export manager normalmente ha competenze maggiori rispetto a un export manager, possiamo prevedere come la cifra possa elevarsi anche oltre i 50mila euro annui.
Come diventare digital export manager: l’importanza di un Master
Il Master in Export Management di Alma Laboris Business School è un percorso indispensabile per il digital export manager che voglia vincere la concorrenza sul mondo del lavoro e conseguire gli obiettivi che si prefigge per la propria carriera. Pensato per soddisfare i bisogni dei neolaureati che vogliano inserirsi nel mondo del lavoro in maniera veloce ed efficace e che vogliano conseguire sin da subito degli obiettivi di carriera importanti, presenta un carattere estremamente pratico, che gli consente di distinguersi nel novero delle offerte formative degli Istituti di Alta Formazione in virtù di un programma didattico di spessore e di innumerevoli altri vantaggi per lo sviluppo professionale del Partecipante.
Un Master di Alta Formazione come quello in Export Management di Alma Laboris acquisisce un valore definitivo grazie al Cooming Job, la Placement Unit della Business School, le cui attività di Servizio Placement Gratuito si compongono di una serie di azioni, tutte caratterizzate da un taglio che noi amiamo definire ‘sartoriale’. Questo perché ogni azione del Cooming Job viene modulata in base al profilo del singolo Partecipante, in modo da offrire un’esperienza personalizzata, e consentirgli di ottenere dal servizio tutto ciò di cui ha bisogno.