Sono diventate una parte essenziale del linguaggio quotidiano del commercio, che ormai ne adopera i principi in tantissime attività.
Tutti i professionisti dell’export devono conoscerne l’esistenza, per il loro carattere universale e per la rilevanza che hanno. Parliamo delle norme Incoterms, termini e principi su cui si basa la disciplina commerciale internazionale. Vediamo insieme quali sono, a cosa servono, e qual è il significato di questa espressione.
Cosa sono gli Incoterms: il significato di questa espressione
Nelle fasi di negoziazione di un accordo, e di sottoscrizione di un contratto di compravendita, il commercio internazionale si serve di alcune norme, di grande importanza per entrambe le parti. Queste sono, per l’appunto, rappresentate dagli Incoterms, un insieme di regole stabilite dalla Camera di Commercio Internazionale.
Il significato di questa parola: ecco cosa vuol dire
Con l’espressione Incoterms intendiamo una serie di termini commerciali relativi al diritto commerciale internazionale, e ampiamente utilizzati nelle transazioni commerciali internazionali o nei processi di appalto. L’uso di queste norme viene incoraggiato da ordini professionali, tribunali, avvocati, e tante altre componenti del contesto dell’export management e del commercio internazionale.
Le regole Incoterms sono accettate da governi, autorità legali e professionisti di tutto il mondo per interpretare quelli che sono i termini più comunemente usati nel commercio internazionale. Gli scopi principali degli Incoterms sono diversi; parimenti, possiamo distinguerne diverse tipologie, di cui elenchiamo le più comuni.
Incoterms DAP: che cosa sono queste norme
Due delle tipologie più importanti di Incoterms sono sicuramente Incoterms DAP e Incoterms DDP. Trattiamo, innanzitutto, la prima. L’acronimo DAP significa ‘delivery at place’, ovvero ‘consegna sul posto’. Queste regole stabiliscono che l’esportatore è responsabile della fornitura della merce, compresi i costi di trasporto fino al luogo di destinazione presso l’acquirente; i DAP stabiliscono inoltre che sono espressamente esclusi i costi legati all’espletamento delle formalità necessarie all’importazione, che invece sono a carico dell’acquirente.
Cosa sono gli Incoterms DDP, e cosa significa
Differentemente, per gli Incoterms DDP, se la merce viene consegnata sulla base di queste norme, segue quello che viene indicato da questo acronimo, ‘delivered duty paid’, ovvero ‘dazio pagato e consegnato’. Se vengono seguite queste regole, l’esportatore supporta tutte le spese, si assume ogni rischio di trasporto fino al luogo di consegna nel Paese di importazione ed espleta le formalità necessarie all’operazione. La differenza sta proprio nella assunzione dello sdoganamento e delle pratiche fiscali da parte dell’esportatore; pertanto, un acquirente, in questa operazione, non deve sostenere alcuna spesa alla ricezione della merce.
Cosa sono gli Incoterms FCA, e cosa significa
Spostiamoci ora sugli Incoterms FCA. Queste norme – o, meglio, queste clausole – stabiliscono che l’esportatore mette a disposizione la merce resa in un dato luogo presso un vettore – o il magazzino di uno spedizioniere – che viene concordato col compratore. È quest’ultimo ad assumersi tutti i costi e rischi del carico e del trasporto successivo. L’acronimo FCA sta per ‘free carrier’, letteralmente ‘trasportatore’.
Incoterms CIF: che cosa sono queste norme
Passiamo ora agli Incoterms CIF, ovvero ‘Cost, Insurance & Freight’. Il significato di quest’ultima espressione (‘costo, assicurazione e trasporto’), spiega anche il contenuto di questa clausola. Secondo queste norme, l’esportatore mette a disposizione la merce sulla nave, e nolo e assicurazione sono pagati fino al porto concordato con il compratore. È quest’ultimo ad assumersi tutti i costi e rischi successivi di scarico nave, dogana e trasporto.
A cosa servono gli Incoterms: l’importanza di queste norme
Gli Incoterms hanno principalmente lo scopo di comunicare chiaramente i compiti, i costi e i rischi associati al trasporto e alla consegna delle merci globali o internazionali, nonché di informare i contratti di vendita definendo i rispettivi obblighi, costi e rischi connessi alla consegna della merce dall’esportatore all'acquirente.
Badare bene: da soli, gli Incoterms non concludono essi stessi un contratto, né determinano a priori prezzi da pagare e valute; semplicemente fungono da termini che indicano chiaramente quali sono gli obblighi ed i rischi a carico dell’esportatore e del compratore, fornendo delle regole internazionali uniformi per l’interpretazione dei termini commerciali di consegna delle merci da inserire nei contratti di compravendita. Inoltre, gli Incoterms si applicano al contratto di vendita e non al contratto di trasporto, e non dispongono in ordine a tutti gli obblighi che le parti possono volere includere in un contratto di vendita.
I vantaggi di questo complesso di norme per l’export
Il vantaggio principale derivante dall’esistenza degli Incoterms deriva dalla loro capacità di disciplinare la resa delle merci nei contratti che implicano il passaggio della frontiera in uno scambio commerciale. Nella pratica, indicano a esportatore e importatore come spedire la merce e come suddividere gli obblighi, quali sono i costi e i rischi derivanti dal trasporto.
Inoltre, gli Incoterms stabiliscono quali sono i soggetti coinvolti di norma in una transazione internazionale e, nello specifico, nel trasporto delle merci:
- L’esportatore, che esporta la merce e produce documenti come la fattura commerciale;
- L’importatore, che di solito produce documenti di import;
- La dogana, di esportazione e di importazione, gestita da doganieri e ispettori che permettono o impediscono lo sdoganamento/svincolo della merce;
- Il trasportatore, che offre il servizio previo il contratto di spedizione;
- La compagnia di assicurazione merci.