Rapporto biennale ISO 14001: benefici, costi e aspettative delle aziende italiane
La certificazione ambientale UNI EN ISO 14001 è (dopo la UNI EN ISO 9001) la più diffusa anche in Italia dove si registrano oltre 12mila aziende pubbliche e private, con un sistema di gestione ambientale (SGA) accreditato.
Una realtà in crescita che Accredia, l’Ente Nazionale di Accreditamento, monitora per valorizzare i benefici che ne derivano in termini di competitività per le aziende certificate e di qualità e sicurezza per gli utenti finali che ne utilizzano prodotti e servizi.
Uno strumento di indagine di questi vantaggi è il Report sulle aziende italiane certificate ISO 14001 elaborato con cadenza biennale dal CESQA, Centro Studi Qualità Ambiente dell’Università di Padova in collaborazione con Accredia, giunto alla settima edizione.
Questo studio si rivela un utile momento di confronto per analizzare e monitorare la percezione delle aziende nei confronti della certificazione ambientale attraverso una riflessione sul rapporto costi/benefici e i miglioramenti che si potrebbero sviluppare per rafforzare aspetti considerati meno rilevanti.
Alle aziende certificate si chiede un feedback attraverso un questionario per quantificare i costi e i benefici del proprio sistema di gestione ambientale, di valutarne l’utilità e indicare le maggiori difficoltà. L’ultimo studio realizzato nel 2015 ha evidenziato alcuni sviluppi interessanti rispetto agli anni precedenti.
Innanzitutto si è registrato un aumento delle aziende coinvolte, in maggioranza PMI (oltre il 75%) in prevalenza venete, lombarde ed emiliane, con un lieve calo delle aziende pubbliche. In aumento rispetto al passato anche le risposte delle grandi imprese che certificano più siti produttivi. Un terzo delle aziende è certificata da cinque anni o meno, mentre un quarto è certificata da oltre dieci anni.
I vantaggi della UNI EN ISO 14001
Tra gli elementi di più facile applicazione e di maggiore utilità sono emersi la definizione di una politica ambientale e della struttura organizzativa, l’attività di audit e il riesame, lo sviluppo di competenze e la gestione delle emergenze.
In generale le valutazioni espresse dalle organizzazioni sono differenti in funzione dell’attività economica che svolgono e quindi dei loro processi produttivi.
Lo studio ha registrato un deciso miglioramento nella capacità delle imprese di quantificare i costi e i benefici derivanti dalla certificazione. Questo dimostra che le aziende hanno acquisito maggiore consapevolezza e stanno imparando a valorizzare la certificazione sviluppandone le leve di cambiamento e di miglioramento.
I costi maggiori sono quelli inerenti alla consulenza mentre sono ancora contenuti i costi legati all’innovazione di prodotto. I benefici maggiormente evidenziati sono le performance ambientali, la conformità legislativa e quelli di natura organizzativa ma, anche se in aumento, sono minori i benefici di natura economica.
Prospettive di miglioramento
Le aziende hanno indicato alcuni fattori fondamentali per il miglioramento delle performance ambientali nei prossimi anni. Tra questi ci sono l’introduzione di tecnologie ambientali di tipo preventivo, investimenti in efficienza energetica ed energie rinnovabili, indicatori di performance ambientale e analisi dei costi ambientali.
Di grande importanza sono ritenuti anche i processi di informatizzazione della documentazione e i progetti di integrazione dei sistemi di gestione. Ancora poca importanza invece viene attribuita all’etichettatura ambientale dei prodotti, agli studi di Life Cycle Assessment, ai Carbon e Water Footprint che restano appannaggio di una nicchia, ai progetti di eco-design e alla Registrazione Emas.