La proteina “spugna” che pulisce le arterie del cuore
Dall’Harvard Medical School di Boston arriva lo studio Aegis-II, che metterà alla prova la “apoliproteina apoA-I”, una sorta di spugna, in grado di assorbire i lipidi con cui viene a contatto, riuscendo a staccarli dalla placca aterosclerotica.
Lo studio prevede di reclutare oltre 20.000 soggetti attraverso oltre 1000 centri in tutto il mondo. Tra i centri figura anche l’Irccs Multimedica di Sesto San Giovanni che ha arruolato già la sua prima paziente. Lo studio clinico di fase 3, testerà su pazienti con sindromi coronariche acute, l’efficacia dell’apoliproteina.
L’obiettivo primario di questo progetto è quello di osservare la potenzialità e l’efficacia di questo trattamento, in modo da verificare il grado di riduzione degli eventi cardiovascolari nei primi 90 giorni dopo l’infarto. Risulta evidente infatti che, su circa 130.000 infartuati l’anno, il 20% va incontro a un nuovo evento entro i primi 12 mesi.
La prima paziente italiana è stata già dimessa ed è tornata a casa in ottime condizioni: dopo un ricovero per infarto si è prestata allo studio sulla apoliproteina apoA-I, il cui protocollo prevede 4 infusioni endovenose nell’arco di alcune settimane e un follow-up di un anno. Il risultato preliminare fa ben sperare e getta una concreta speranza affinché altri pazienti, nei prossimi mesi, possano godere di questo trattamento dall’approccio estremamente innovativo.
Ma qual è, in concreto, il vantaggio di questa nuova terapia? Mentre i farmaci esistenti agiscono riducendo il colesterolo e prevenendo la possibilità di nuovi accumuli, questa terapia permette di aggredire le placche già presenti sulle arterie.
Questo approccio, assolutamente inedito nella storia della medicina, contribuirà a ridurre sensibilmente gli eventi acuti in chi è stato già colpito da infarto.
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Redazione Medical Affairs