PNRR: nuove tecnologie a supporto della sanità per contrastare l’analfabetismo digitale
Secondo l’Osservatorio parco installato di Confindustria Dispositivi Medici, le apparecchiature di diagnostica per immagini obsolete in Italia, superano le 18mila unità.
A breve però grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dovrebbe registrarsi un’inversione di rotta in quanto è previsto l’acquisto di oltre 3.000 apparecchiature in sostituzione di quelle obsolete e fuori uso entro la fine del 2024. Chi sarà a beneficiare di questo investimento è ancora in fase di valutazione, quello che però pare certo è che prima di incappare in una dispersione dell’investimento, sarà fondamentale analizzare i bisogni di salute dei singoli territori, in modo da offrire a ciascuno la giusta attrezzatura.
Analfabetismo digitale e telemedicina
Un altro aspetto su cui lavorare è quello dell’analfabetismo digitale: oltre ad offrire adeguati mezzi è fondamentale che il personale medico-sanitario sia perfettamente consapevole dell’utilizzo della tecnologia, pertanto sarà necessario investire sulla formazione, in modo da garantire ai pazienti un servizio quanto più efficiente possibile.
Questa tipologia di analfabetismo è piuttosto diffusa e con questo termine definiamo l’incapacità di un soggetto di riuscire a operare mediante un computer o in genere, di non riuscire a cercare informazioni attraverso un sito web.
L’analfabetismo digitale comunque non è l’unico scoglio da superare: in numerose zone d’Italia si fa ancora fatica a fare una chiamata o ad avere una connessione stabile, pertanto l’assenza di una rete veloce e affidabile può essere un ulteriore limite allo sviluppo e alla crescita della telemedicina.
Questa innovativa e particolare branca della medicina raggruppa al suo interno tutte le tecniche mediche ed informatiche che permettono la cura di un paziente a distanza o in senso più ampio, tutti quei servizi sanitari che possono essere erogati a distanza.
L’obiettivo futuro infatti è quello di poter curare le persone a distanza, specie per aiutare quei pazienti che non possono muoversi autonomamente o che vivono in zone remote e non hanno uno specialista a disposizione.
by
Redazione Medical