Ricerca medica: va sostenuta anche di più dopo la pandemia
La ricerca medica, così come quella farmaceutica, ha un alto valore per la società di oggi.
Questo perché può fornire informazioni importanti sulle tendenze di una malattia, sui fattori di rischio, sugli esiti del trattamento o degli interventi di sanità pubblica, sulle capacità funzionali, sui modelli di cura e sui costi e sull'uso dell'assistenza sanitaria.
Sono tanti gli elementi che vengono approfonditi da chi fa ricerca medica; l’alta qualità delle cure mediche di cui godiamo oggi è costruita su anni di sforzi di professionisti che profondono tutte le loro energie nello studio delle malattie e dei loro effetti.
Tuttavia, c'è ancora molto lavoro da fare. Le informazioni fornite oggi dalla ricerca medica promettono di ridurre l'impatto dei nostri maggiori problemi di salute, certo. Ma la pandemia ci ha fatto capire, in maniera neanche troppo velata, come ci sia ancora tanto bisogno di investire sulla ricerca medica.
Un concetto su cui insiste anche Francesco Frattini, segretario generale di Fondazione Roche: “Dopo un’esperienza drammatica come quella della pandemia, abbiamo capito che il nostro ruolo ha ancora più valore. Oggi c’è ancora più bisogno di essere vicino ai ricercatori e alla ricerca in genere. Inoltre, la medicina di precisione e l’utilizzo di tecnologie digitali per la ricerca, ci impongono una riflessione, anche in questo caso su una delle lezioni che abbiamo imparato durante la tragica esperienza che abbiamo vissuto in questi ultimi due anni”.
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Redazione Medical Affairs