Clinical monitoring, che cos’è il monitoraggio clinico
Un momento di grande importanza nell’ambito della conduzione di uno studio su un paziente. Il monitoraggio clinico, in inglese clinical monitoring, è una fondamentale componente per conoscere esattamente quale sia lo stato di salute di una persona rispetto a una patologia o in seguito a un intervento medico.
Cos’è il monitoraggio clinico?
Il monitoraggio clinico, per definizione, è l’osservazione di una condizione che il medico effettua dopo aver controllato i risultati di specifiche analisi. Di tipo quantitativo oltre che qualitativo, viene infatti effettuata secondo degli specifici parametri. Le variabili, statiche o dinamiche, vanno stabilite precedentemente alla fase di monitoraggio clinico.
Si tratta dell’insieme di attività di controllo e supervisione dello stato di salute del paziente, atta a verificare l’efficacia di un trattamento. Nello specifico, il monitoraggio come osservazione a scopo di controllo di una grandezza variabile può essere invasivo o meno, ma soprattutto intermittente (quando verifica determinati parametri vitali, ad esempio) o continuo. Nonostante possiamo dare una definizione generale del monitoraggio clinico, questa serie di pratiche viene suddivisa a seconda del tipo di studi che si compiono (monitoraggio cardiaco, respiratorio, emodinamico ecc.).
Il termine monitoraggio clinico, tuttavia, si riferisce anche ad attività di monitoraggio volte a verificare la correttezza dei trattamenti ai quali il paziente è stato sottoposto, nonché la correttezza delle sperimentazioni cliniche. Le norme di Buona Pratica Clinica, in inglese Good Clinical Practice, definiscono il monitoraggio di uno studio clinico “la supervisione dell’andamento di uno studio clinico per garantire che questo venga effettuato, registrato e relazionato in osservanza del protocollo, delle Procedure Operative Standard, delle GCP e delle disposizioni Normative applicabili”. Questa attività viene affidata a responsabili nominati dal promotore dello studio clinico.
Monitoraggio clinico strumentale, il significato di questa pratica
Molto spesso il clinical monitoring viene definito anche monitoraggio clinico strumentale, definizione che accentua in maniera decisa il fatto che la valutazione dello stato di una patologia, o comunque del quadro di un paziente, possa essere compiuta tramite analisi di tipo strumentale. In questo tipo di analisi rientrano ad esempio le TAC, termine che in gergo si usa per descrivere la tomografia computerizzata, ma anche le radiografie.
Il monitoraggio di una grandezza variabile rientra nelle attività di misurazione di tipo strettamente quantitativo, e viene eseguita tramite appositi dispositivi, come ad esempio dei monitor. Anche le pratiche di monitoraggio clinico strumentale, naturalmente, si riferiscono alle norme della Good Clinical Practice.
Clinical monitoring, formazione sull’argomento
Le attività di monitoraggio clinico assumono una rilevanza sempre maggiore nel mondo della medicina moderna, sempre più attento agli sviluppi dello stato di salute del paziente in seguito a un trattamento, in particolar modo nell’utilizzo della tecnologia per compiere controlli di tipo clinico. In questo senso assume particolare rilevanza la figura del Clinical Monitor, professionista specializzato in studi connessi alle pratiche di monitoraggio. È a questa figura, che necessita di una formazione di elevata caratura, che la Business School Alma Laboris dedica il Master in Pharma Medical Affairs.
Le pratiche di Buona Pratica Clinica, tra cui, come detto, rientrano le attività di clinical monitoring, sono un punto centrale di uno dei moduli didattici che una Faculty formata da professionisti del settore tratterà per i partecipanti ai corsi. Tutto quanto riguarda il monitoraggio clinico verrà trattato affiancando alle competenze necessarie le conoscenze aggiornate per ricoprire al meglio la figura professionale. Sono previste agevolazioni sul costo del Master per chi effettua un’iscrizione anticipata ai corsi.
by
Redazione Business School