Di giornalismo tradizionale, ormai, diremmo che ve n’è rimasto ben poco. Le forme ‘alternative’ di giornalismo vanno diffondendosi sempre più all’interno della letteratura moderna, ma anche nella pratica.
Nello scorso dicembre 2022 cadeva il decimo anniversario del primo vero esempio di visual journalism. Si chiamava “Snow Fall”, ed è considerato il primo longform multimediale. Un progetto ambizioso, che parla di una valanga mortale che si verificò nello Stato di Washington all’epoca, nel 2012.
Aumentano i giornalisti arrestati e il numero di persone uccise in contrasto all’informazione libera. Il dossier di Reporter senza frontiere 2022 sul giornalismo è impietoso, e fotografa una situazione che, ad oggi, appare disperatamente bisognosa di diritti umani e libertà.
Nel mare magnum dell’informazione odierna, esistono alcuni argomenti, come le informazioni degli enti locali e sulla spesa pubblica, che possono essere definiti come essenziali. Sono le cosiddette notizie di interesse pubblico, vitali per il funzionamento della democrazia. Ma come verranno gestite e raccontate nel 2023?
In un momento di caduta della fiducia nei mezzi di informazione, l’ascesa dei social media, la disinformazione e la disinformazione sono dilaganti.
L’Italia è uno dei Paesi che hanno fatto più passi indietro per quanto concerne la libertà di stampa. Non certo un primato di cui andare fieri, ma un’amara constatazione di un movimento, quello giornalistico italiano, schiacciato da diversi, troppi, fattori.
Qual è il futuro del giornalismo digitale? Qual è, piuttosto, il presente di questo settore tanto complesso quanto pieno di nuove sfide? Un’epoca in cui l’intelligenza artificiale riscrive le regole e le dinamiche, in cui il processo di reporting e il modo in cui i lettori fruiscono delle notizie stanno cambiando radicalmente, in cui emerge il personal journalism.
“Il giornalismo di approfondimento sta morendo? È una lettura di cinque minuti”. Un titolo che è anche una provocazione, quello che un interessante articolo di Yahoo USA ha dedicato al presente e al futuro dell’informazione. Un mondo in cui potrebbe essere che nessuno legga più.
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