Il rimborso chilometrico rappresenta una questione fondamentale nella gestione delle risorse umane e nelle dinamiche aziendali, soprattutto per quelle imprese che richiedono ai propri dipendenti di viaggiare frequentemente utilizzando i propri mezzi di trasporto.
Questa pratica consente di rimborsare i lavoratori per le spese sostenute durante le trasferte lavorative, non limitandosi solo ai costi del carburante, ma estendendosi anche alle spese di usura del veicolo, come pneumatici e assicurazione. È, quindi, un argomento di grande rilevanza sia per i lavoratori sia per i datori di lavoro, in quanto implica considerazioni sia pratiche sia fiscali.
Cos'è esattamente il rimborso chilometrico?
Il rimborso chilometrico è un meccanismo attraverso il quale le aziende compensano i dipendenti per le spese generate dall'uso di un veicolo personale per motivi di lavoro. Tale meccanismo si basa su criteri precisi forniti dalle tabelle dell'Automobile Club Italia (ACI), che offrono una stima dei costi chilometrici in funzione del tipo di veicolo utilizzato. Queste tabelle sono aggiornate regolarmente per riflettere il cambiamento dei costi di gestione dei veicoli.
A chi spetta, quando e come si calcola?
Il diritto al rimborso chilometrico non è limitato a una specifica categoria di lavoratori. Dipendenti, amministratori, soci, lavoratori autonomi e collaboratori possono tutti beneficiare di questo tipo di rimborso, a condizione che vi sia stata una trasferta di lavoro concordata e autorizzata dal datore di lavoro. Di norma, il rimborso viene erogato nella busta paga successiva al mese in cui è avvenuta la trasferta.
Il calcolo del rimborso chilometrico si basa sulle tabelle ACI che prendono in considerazione vari fattori, come il tipo di veicolo, l'alimentazione e il modello, oltre ai chilometri effettivamente percorsi. Questo permette di stabilire un rimborso equo e adeguato alle spese effettivamente sostenute dal lavoratore.
Gli aspetti fiscali da non trascurare e la gestione dei rimborsi
Dal punto di vista fiscale, il trattamento dei rimborsi chilometrici varia a seconda che si superino o meno determinate soglie di potenza del veicolo. Per le aziende, i costi dei rimborsi sono deducibili fino a un certo limite di potenza del veicolo. Per i lavoratori, invece, il rimborso chilometrico calcolato secondo le tabelle ACI è esente da tassazione, essendo considerato non come una remunerazione, ma come una compensazione per le spese sostenute.
La gestione dei rimborsi chilometrici può rivelarsi complessa, richiedendo un'attenta documentazione e un accurato calcolo delle spese. È qui che entra in gioco l'importanza di una gestione centralizzata e digitalizzata delle spese, che può semplificare significativamente il processo di rendicontazione, calcolo e approvazione dei rimborsi. Questo non solo aiuta a ridurre il rischio di errori e frodi, ma facilita anche la vita dei dipendenti che non devono più preoccuparsi di conservare scontrini e note spese.