Finanziamenti per l’internazionalizzazione, Simest: 6 miliardi di euro per spingere le imprese all’estero
La spinta è arrivata da entrambi i binari (supporto all’internazionalizzazione e sostegno all’export), guardando al futuro, dall’integrazione con Sace e con le attività di export finance di Cassa depositi e prestiti, messa in pista nei mesi scorsi per dare vita al polo dell’export e dell’internazionalizzazione.
Così Simest, società per l’internazionalizzazione delle imprese italiane del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, ha appena festeggiato il suo venticinquesimo anno di operatività, manda in archivio il bilancio 2016 con 6,1 miliardi di euro di risorse mobilitate a sostegno della crescita all’estero delle imprese italiane, di cui 5,8 miliardi solo come sostegno alle esportazioni, con 64 operazioni di export finance approvate lo scorso anno e, soprattutto, punta a raddoppiare, da qui al 2020, i quasi 1200 clienti attualmente serviti in circa 100 paesi diversi.
“È un anno record con un aumento a doppia cifra rispetto al 2015 - spiega l’ad della società, Andrea Novelli. I numeri sono tutti positivi, incluso l’utile più che raddoppiato, da 4 a 11 milioni. È un dato meno importante per noi non perché Simest non debba essere profittevole e sostenibile, ma perché noi misuriamo il nostro mestiere da altri indicatori. E registriamo che il progresso dell’utile è avvenuto riducendo il costo a carico dello Stato per la gestione dei fondi pubblici che noi abbiamo, quindi siamo riusciti a diventare più efficienti”.
Simest: i finanziamenti per internazionalizzazione d'impresa nel 2016
Sul fronte dell’internazionalizzazione, Simest ha concorso ad attivare nel 2016 oltre un miliardo di euro di nuovi investimenti da parte delle aziende italiane, grazie a finanziamenti, partecipazioni al capitale e contributi per 326 milioni di euro (+21% sul 2015). Considerando solo i finanziamenti agevolati, sono state approvate 188 operazioni per 93 milioni di euro (+7% sul 2015), a fronte dei quali le beneficiarie hanno attivato investimenti per oltre 130 milioni, e l’85% di queste risorse sono andate a sostegno piccole e medie aziende che si sono affacciate su 40 diversi paesi di destinazione (in primis, Usa, Cina, Emirati Arabi e Turchia).
“Quando siamo arrivati - prosegue Novelli - questa parte di attività era rimasta un po’ indietro. La procedura era molto complicata, servivano nove mesi di tempo per recuperare le risorse e dunque l’operatività era rimasta al palo. Così abbiamo proposto una riforma ai ministeri competenti, divenuta operativa a ottobre, che ha semplificato l’iter consentendo di compiere tutte le attività attraverso un portale web e di ridurre la tempistica a qualche settimana e così in un solo mese abbiamo concluso 50 operazioni”.
Anche le partecipazioni al capitale hanno segnato un forte incremento, registrando il massimo storico: 103 milioni di euro (+4% rispetto al 2015), con oltre 950 milioni di euro di investimenti abilitati e una maggiore concentrazione su Stati Uniti, Brasile e Cina.
“I risultati su questo versante - chiarisce il ceo - beneficiano della sinergia di Simest con Sace che ha consentito alla società di poter sfruttare la rete distributiva di Sace e dunque di amplificare la nostra capacità di andare incontro alle imprese”.
Che, ora a valle della nascita dell’export, disporranno di una “porta unica d’accesso” su una gamma di prodotti molto diversificati e in grado di sostenere l’impresa per tutto il ciclo di espansione all’estero.
“Non esiste nel mondo - precisa ancora Novelli - un sistema di questo tipo che mette insieme equity, finanziamenti, garanzie e altri strumenti, in un’unica governance all’interno del polo, dove Simest, essendo socio delle aziende, ha saputo trasferire un approccio proattivo. Ora quello che vogliamo fare nelle principali geografie d’investimento è mettere a disposizione la nostra expertise, spiegando il “da farsi” alle imprese italiane che portiamo all’estero e mettendole in contatto con chi già c’è, in modo da far nascere, dove possibile, sinergie e nuove occasioni di business”.
2017: A gennaio 30 imprese italiane finanziate per l'internazionalizzazione
Nel mese di gennaio 2017 SIMEST ha finanziato 30 imprese italiane per operazioni commerciali in 16 Paesi: Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Cuba, Emirati Arabi, Giappone, India, Iran, Malesia, Messico, Sudafrica, Tunisia, Turchia e USA. Sostenute con €11 milioni operazioni commerciali in 16 Paesi attraverso diversi strumenti. La Vetrya di Orvieto e la Bartolini1938 di Prato hanno scelto l'"Inserimento sui mercati extra-UE".
I finanziamenti, pari complessivamente a circa 11 milioni di euro, hanno riguardato varie tipologie di strumento: 1 Studio di fattibilità, 11 Partecipazioni a fiere e mostre, 9 Patrimonializzazioni Pmi e 14 Inserimenti sui mercati extra-UE.
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Export Manager