Internazionalizzazione delle imprese, i progetti del PNRR e i fondi previsti
È ormai al centro delle cronache da diversi mesi, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, meglio conosciuto con il suo acronimo PNRR.
La fase di rilancio del tessuto economico e sociale del nostro Paese, si sa, passa principalmente attraverso la corretta riuscita del piano, che ha il cruciale compito di indicare come verranno indirizzati i fondi che nei prossimi 6 anni saranno erogati all’Italia nell’ambito del programma Next Generation EU. Tra i punti cruciali del PNRR ci sarà anche quello dell’internazionalizzazione delle imprese, un dibattito a cui l’UE tiene tantissimo in chiave espansione del commercio estero.
Più precisamente, si tratta delle voci “Investimento 5” e “Riforma 1”, che il piano ha dedicato allo sforzo del nostro governo in termini di promozione dello sviluppo e della competitività delle imprese verso l’estero. A quanto ammonta la somma stanziata per raggiungere gli obiettivi? Parliamo di una cifra che si aggira complessivamente intorno ai 2 miliardi di euro; di questi, 1,95 sono stanziati per il cosiddetto “Investimento 5” e 0,03 per la “Riforma 1”, ossia circa l’8,3% della “Componente 2”, circa il 5% della “Missione 1” e circa l’1% del PNRR nel suo insieme.
Lo strumento principale sembra dunque essere “Investimento 5”, a sua volta suddiviso in due sottomisure. La prima è il rifinanziamento fondo SIMEST, finalizzato a finanziare investimenti delle PMI, principalmente in sostenibilità e innovazione; il secondo consiste nell’intervento per competitività e resilienza delle filiere, con lo scopo di ottenere un effetto leva sugli investimenti delle PMI. Per quanto, invece, concerne “Riforma 1”, si tratta di un aggiustamento dell’attuale legislazione in materia di proprietà industriale.
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Redazione Export Management