Export food Made in Italy, origine in etichetta aumenta il valore
L’origine in etichetta aumenta il valore del food Made in Italy esportato all’estero. Lo ha confermato l’analisi dell’Osservatorio Immagino Gs1 Italy, una ricerca volta a individuare i fattori più importanti che rendono i nostri prodotti apprezzati e acquistati in tutto il mondo.
Esaminando i dati relativi all’intero 2020, il 26,3% degli oltre 76mila prodotti monitorati ha evidenziato in etichetta un link con l’Italia, ad esempio inserendo la bandiera tricolore o una delle indicazioni geografiche Docg, Dop, Doc, Igp e Igt. Questo elemento si è rivelato decisivo per il conferimento di quel valore alla merce, che rende il prodotto italiano unico al mondo, in base a qualità come l’eccellenza e l’artigianalità.
Ancor più significativo l’impatto che l’origine in etichetta ha avuto rispetto al 2019, in epoca pre-Covid: la crescita del 7,6% per un giro d’affari di oltre 8,4 miliardi disegna un quadro di netta accelerazione, ancora più significativa considerando che si tratta di un trend in atto da almeno quattro anni. Per inciso, il food Made in Italy rappresenta ancora uno dei baluardi, nonostante la crisi sanitaria, per l’export italiano.
Un settore strategico come quello del food made in Italy, di vitale importanza per l’export italiano, necessita dunque di professionisti all’altezza delle sfide quotidiane che si trovano ad affrontare, e di export manager che sappiano avere un approccio strategico alle loro attività. Una formazione di elevata caratura dal taglio Executive come quella di un Master in Export Management rappresenta la scelta più giusta per farsi trovare pronti nel mondo del lavoro di oggi e contribuire alla crescita del tessuto economico nostrano.
by
Redazione Export Management