Temporary Export Manager e ICE, incentivi per 50 milioni nel Patto
La figura del Temporary Export Manager ancora una volta al centro delle priorità per quanto riguarda le misure che il Governo italiano ha ideato per fornire degli incentivi ai professionisti, al fine di sostenere l’internazionalizzazione delle imprese del nostro tessuto.
Il Patto per l’Export, infatti, dedica una notevole attenzione ai TEM, per cui sono previsti incentivi per circa 50 milioni di euro. Da tempo identificati come un valido sostegno all’export delle PMI, soprattutto nella fase iniziale di attività sui mercati internazionali, i temporary export manager godono quindi di un occhio di riguardo, e svolgono, secondo il Patto, una funzione chiave nel processo di innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione delle piccole e medie imprese del Paese.
Questa figura è tra le sette per cui si possono richiedere le agevolazioni del Fondo 394-81, grazie ai fondi del Piano Straordinario per il Made in Italy, con contributi a fondo perduto per il cofinanziamento al 50%.
Il temporary export manager diventa dunque importante per l’impresa che voglia iniziare a vendere all’estero, un’attività per cui sono richieste figure professionali altamente specializzate, proprio come quella di cui stiamo parlando.
I requisiti, dal punto di vista delle conoscenze da acquisire e delle competenze da sviluppare, ci ricordano ancora una volta quanto sia importante acquisire una formazione di elevata caratura per permettere alle risorse che vogliono approcciarsi a questo ruolo di farlo nel modo corretto, rispondendo bene a quella che sembra essere una domanda – quella del mercato occupazionale – sempre più consistente.
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