Rapporto Export Sace 2020: imprese in netta ripresa nel 2021, crescita del 9,3%
Le esportazioni italiane nel 2021 saranno interessate da una netta ripresa, rispetto all’inevitabile crollo del 2020.
Questo è quanto è stato evidenziato dall’ultimo Rapporto Export di Sace, la società per azioni del gruppo italiano Cassa Depositi e Prestiti, specializzata nel settore assicurativo-finanziario.
Secondo quanto racconta la ricerca effettuata dall’ente, alla battuta d’arresto che l’export tricolore ha subito in questo anno solare, causata, ovviamente, dalla situazione sanitaria attuale, l’Italia risponde in maniera decisa, preparando il terreno a un anno, il prossimo, che sarà caratterizzato da una crescita del 9,3%. Le esportazioni dal nostro Paese, destinate a ridursi dell’11,3 per cento nel 2020, riusciranno a reagire, secondo il report Sace, a quella che è a tutti gli effetti la peggiore frenata dal 2009.
La direzione, dunque, sarà completamente diversa, e orientata verso l’alto: al +9,3% già citato seguirà, nei due anni successivi, un aumento medio del 5,1 per cento che porterà le vendite di beni italiani all’estero a un totale di 510 miliardi.
Quali sono i mercati in cui si concentrerà la ripartenza? Il recupero si annuncia più veloce per l’Europa emergente, l’area CSI, il Medio Oriente e l’Africa. Tra i settori, invece, sembra che non abbiano subito particolari danni l’agricoltura e, in generale, il settore alimentare; due cardini che si confermano un traino per il Made in Italy all’estero.
Un vero e proprio recupero, dunque, una boccata d’ottimismo in un 2020 decisamente complesso da affrontare. Le statistiche consentono al nostro Paese di guardare avanti con un (cauto) entusiasmo. Un aumento delle esportazioni non può che rappresentare un vantaggio per l’Italia, e per il suo tessuto occupazionale: ci si aspetta che in questo contesto le opportunità possano fiorire con più facilità.
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Redazione Business School