Wine export manager, cosa fa, e perché può essergli utile frequentare un master
Moderna declinazione della figura dell’export manager, un vero vantaggio per il suo curriculum e per la sua carriera potrebbe essere quello di frequentare un percorso di alta formazione
Un mercato in costante espansione, che commercializza un prodotto tipico del nostro Paese, apprezzato in tutto il mondo, e un mercato globalizzato in cui tutti gli attori sono interconnessi, in una serie di scambi fitti e multilaterali. Cosa accade quando queste due componenti si uniscono? Nascono (e si sviluppano) professioni come quella del wine export manager, un esperto di commercio internazionale, relativamente al vino e ai suoi affini. Rivestire questo ruolo con successo è possibile solo grazie a un percorso di alta formazione sulla disciplina del commercio estero.
Cosa fa un wine export manager? Le mansioni di questo professionista
Rosso, bianco, rosato. Il vino è un patrimonio dell’Italia, ed è destinato a rimanere tale per tantissimi anni ancora. Un prodotto unico, di qualità elevata, pregiato, richiesto in larga misura da consumatori presenti in tutto il mondo. Lo scenario commerciale internazionale richiede vino, e punta ad intessere relazioni sempre più proficue per scambiarlo nel modo più vantaggioso possibile. Nasce con l’intento di curare questo genere di rapporti il wine export manager, una moderna declinazione della figura, già presente nel mondo del lavoro, dell’export manager.
Un ruolo ricercato da molti, a cui aspirano gli appassionati di enologia, ma non solo. Ma cosa fa un wine export manager nel suo lavoro? Questo professionista si occupa, essenzialmente, di svolgere mansioni pressoché simili a quelle dell’export manager, ma ovviamente specializzate nei riguardi del prodotto che si intende commercializzare.
Un efficace wine export manager deve occuparsi dell’esplorazione di nuovi mercati, di intessere nuove relazioni con altri soggetti, ma anche di curare le relazioni che l’azienda ha già sviluppato in precedenza. Nel suo ruolo rientra, tra le missioni più importanti, quella di occuparsi della gestione dei clienti e di seguire lo sviluppo commerciale della cantina.
Tra le mansioni del wine export manager rientrano anche la conduzione di piani di promozione delle vendite e attività di marketing in collaborazione con il proprio distributore, e in generale la gestione delle vendite che effettuano. Tutte le sue attività, come è facile da immaginare, sono volte al raggiungimento degli obiettivi della sua area e dell’azienda.
Wine export manager, i vantaggi derivanti dalla frequentazione di un master
Il mercato dei wine export manager, negli ultimi anni, si è letteralmente riempito di professionisti che ambiscono a ricoprire questo ruolo presso una organizzazione. Il mestiere è sempre più richiesto, l’amore e la curiosità per la gestione commerciale di una compagnia di questo settore diventa una grande motivazione per esplorare questo ambito.
Per ricoprire al meglio la figura del wine export manager è indispensabile avere delle solide basi di export management, che rappresentano il bagaglio di conoscenze aggiornate e competenze necessarie al professionista per eccellere nel proprio lavoro. Un buon wine export manager, d’altronde, deve innanzitutto essere un export manager di successo.
Un percorso di Alta Formazione come il Master in Export Management della Business School Alma Laboris potrebbe essere una base da cui partire per provare a intraprendere questa carriera. Lezioni dal taglio spiccatamente pratico, a cura di una faculty di docenti formata da professionisti del settore, guideranno il Partecipante verso il suo sviluppo di carriera, grazie ai servizi della Divisione Placement, completamente gratuiti e votati alla massima spendibilità occupazionale del titolo. Le attività del supporto alla carriera sono volte all’inserimento della giovane figura in un network di professionisti, recruiter e aziende, e alla riqualificazione dei profili con una seniority più pronunciata. Agevolazioni per iscrizione anticipata.
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Redazione Business School