Diritto tributario e intelligenza artificiale: la necessità di una Authority
Una Authority per la verifica degli strumenti di intelligenza artificiale applicati al diritto tributario. Questa la richiesta contenuta in una mozione presentata dall’Unione Nazionale delle Camere degli Avvocati Tributaristi con riferimento all’utilizzo di sistemi di Intelligenza Artificiale applicati al sistema tributario e alla giustizia tributaria, approvata dal XXXV Congresso forense.
Larghissima la maggioranza con cui nello scorso ottobre il Congresso forense ha approvato la mozione che fa riferimento all’utilizzo di sistemi di Intelligenza Artificiale applicati al sistema tributario e alla giustizia tributaria. Un progetto, quello PRO.DI.GI.T, ad opera del Consiglio di presidenza della Giustizia Tributaria e del Ministero dell’Economia per la digitalizzazione dei processi e lo studio di sistemi di applicazione di algoritmi di machine learning alle sentenze tributarie ai fini di giustizia predittiva.
Le richieste? Che i criteri in base ai quali le autorità decidono con il supporto di AI siano ampiamente noti ed accessibili; che assicurino da un lato il diritto alla privacy di ogni contribuente e, dall’altro, il rispetto dei principi di legalità (art. 23) e di capacità contributiva (art. 53) costituzionalmente garantiti.
Per UNCAT si rivela dunque necessario che venga garantito, tramite la istituzione di un’Autorità terza e indipendente, che la progettazione e la gestione degli strumenti di I.A., applicati al processo tributario e al procedimento amministrativo tributario, siano effettuati in modo da salvaguardare il rispetto dei diritti costituzionali dei contribuenti.
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Redazione Giuristi d’Impresa