Codice crisi d’impresa, entrata in vigore rinviata: non decolla la composizione negoziata
Rinviata l’entrata in vigore del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.
La nuova data sul calendario è quella del 15 luglio prossimo, quando il decreto per l’attuazione del PNRR approvato il 13 aprile dal Consiglio dei Ministri ne modificherà a tutti gli effetti il testo. Una proroga, questa, in linea con il termine ultimo per il recepimento della direttiva “Insolvency”, fissato per il 17 luglio prossimo.
Ma quali saranno le novità più significative del decreto legislativo A.G. n. 374? Queste riguardano le misure di allerta precoce e accesso alle informazioni; i quadri di ristrutturazione preventiva; le procedure di esdebitazione e le interdizioni; le procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione, e la loro efficacia.
A entrare nel ‘mirino’ del rinnovamento del codice della crisi d’impresa c’è la ‘nuova’ composizione negoziata. Proprio qui arriviamo a una nota dolente: sembra che il nuovo modello, infatti, non stia decollando, a causa delle troppe incertezze che aleggiano sul suo utilizzo, sui tempi e le certezze per ottenere le misure protettive previste dagli art. 6 e 7 della Cnc, giudicate, da tanti, ambigue.
Il bilancio del nuovo istituto, a distanza di cinque mesi dalla sua entrata in vigore, avvenuta il 15 novembre 2021, sembra ancora deludente, e si registra una certa resistenza all'utilizzo e accettazione dello strumento da parte dei tribunali e dei creditori. E se andiamo al di là dei freddi numeri e interroghiamo chi, a tutti gli effetti, ha a che fare tutti i giorni con la nuova composizione negoziata, capiamo l’insuccesso del modello attuale.
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Redazione Giuristi