Permessi seggi elettorali 2021: come funzionano per gli uffici del personale
Il turno ordinario di elezioni amministrative, comunali e circoscrizionali, nei comuni delle regioni a statuto ordinario e nella Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia si è svolto nei giorni di domenica 3 e lunedì 4 ottobre 2021, con turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci nei giorni di domenica 17 e lunedì 18 ottobre 2021.
Ma cosa devono sapere gli uffici del personale per i dipendenti chiamati ai seggi elettorali, in quanto ai permessi?
Quando si svolgono i turni di ballottaggio alle amministrative 2021
Nei giorni del 3 e 4 ottobre si sono svolti anche le operazioni elettorali relative alle sezioni numeri 2, 44, 73 e 78 del Comune di Lamezia Terme, dato che la sentenza del T.A.R. Calabria ha disposto l'annullamento e la rinnovazione delle operazioni elettorali svoltesi nel 2019 con conseguente annullamento della proclamazione degli eletti alla carica di sindaco e alle cariche di consiglieri comunali.
- Il turno di elezioni amministrative nella Regione Siciliana e nella Regione Sardegna si svolgerà nei giorni di domenica 10 e lunedì 11 ottobre 2021 con eventuale turno di ballottaggio per l'elezione dei sindaci nei giorni di domenica 24 e lunedì 25 ottobre 2021.
- Il turno di elezioni amministrative nella Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol si svolgerà domenica 10 ottobre 2021 con eventuale turno di ballottaggio per l'elezione del sindaco domenica 24 ottobre 2021.
- Il turno di elezioni amministrative nella Regione Autonoma Valle d'Aosta si svolgerà domenica 19 e lunedì 20 settembre 2021.
Il 7 novembre - con eventuale turno di ballottaggio il 21 novembre - invece, si svolgeranno le elezioni amministrative straordinarie per i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. I seggi sono aperti dal pomeriggio del giorno precedente per le attività preparatorie della giornata successiva per le consultazioni elettorali.
Permessi seggi elettorali 2021: quali sono i giorni lavorativi
Appare utile ricordare le disposizioni in materia per quanto attiene l'impatto nell'ambito del rapporto di lavoro. I dipendenti che siano chiamati a svolgere funzioni presso i seggi possono legittimamente assentarsi dal lavoro per il periodo corrispondente alle consultazioni.
In questo periodo si deve verificare quali siano i giorni lavorativi o meno. Per le giornate lavorative, quali il sabato per chi lavori su sei giorni, ovvero il lunedì, o il giorno successivo nel caso di protrazione in quel giorno delle operazioni di spoglio delle schede, il dipendente ha diritto allo stesso trattamento economico e normativo previsto come se avesse lavorato.
Per le giornate non lavorative, ovvero festive, quali la domenica o il sabato per chi lavora su 5 gg, queste saranno retribuite con tante quote della normale retribuzione giornaliera ovvero in alternativa con giornate di riposo compensativo. Non dovrà essere prevista alcuna maggiorazione per turno festivo o straordinario anche perché il lavoratore, impegnato al seggio, è remunerato anche con quanto previsto per legge.
Qualche dubbio suscita la scelta relativa alla opzione per le quote retributive o per i riposi compensativi per le giornate non considerate lavorative o festive. Si suggerisce comunque di trovare l'accordo tra le parti.
Per quanto concerne il concetto di giornata da riconoscere a livello retributivo occorre fare la seguente precisazione: la Cassazione con la sentenza 8712/2002 ha sancito che la prestazione di alcune ore nell'ultimo giorno di consultazione (in tal caso era di martedì) deve essere considerata intera giornata e non ad ore. Pertanto è irrilevante che l'impegno presso il seggio sia ridotto ad una ovvero ad alcune ore affinché vi sia il diritto alla corresponsione retributiva per l'intera giornata.
I lavoratori devono produrre all'azienda la copia del certificato di chiamata al seggio e la certificazione firmata dal presidente del seggio con l'indicazione delle giornate di presenza al seggio e dell'orario di chiusura. Nel caso di lavoratori che siano presidenti di seggio la certificazione è firmata dal vice-presidente. Quando invece i lavoratori dovranno recarsi in altri comuni per votare chiederanno permessi che saranno solo a loro carico.
In base all'art. 2 della citata L.178/81, inoltre, le somme corrisposte dai datori di lavoro, sono deducibili dall'imponibile fiscale degli stessi.
Un articolo a cura del dottor Michele Regina,
consulente del lavoro ed esperto del mondo HR
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Dottor Michele Regina