Super ammortamento 2021: che cos’è, cosa cambia con il credito d’imposta
Le ultime novità prospettate dalla Legge di Bilancio in materia di agevolazioni per l’acquisizione di beni materiali strumentali nuovi
Uno degli argomenti che maggiormente attira per quanto riguarda la materia fiscale e di bilancio è senza dubbio quello del cosiddetto super ammortamento, che nella Legge di Bilancio 2020 viene sostituito dal cosiddetto credito d’imposta. Si tratta di agevolazioni riservate ad alcune categorie di persone, e soprattutto per alcune operazioni, come l’acquisizione di beni materiali strumentali nuovi. Ecco in quale misura e con quali percentuali verrà erogato, e cosa cambia nel 2021 rispetto al passato.
Che cos’è il super ammortamento: definizione ufficiale Agenzia delle Entrate
Prima di approfondire meglio l’argomento, occorre comprendere bene di cosa stiamo parlando quando ci riferiamo al super ammortamento. Si tratta di un’espressione che viene spesso utilizzata in tema fiscale e quando si parla di redditi.
Da definizione ufficiale fornita dall’Agenzia delle Entrate, possiamo indicarlo come un’agevolazione che consiste nella possibilità di maggiorare, ai fini delle imposte sui redditi, il costo di acquisizione di beni nuovi. Ciò fa esclusivo riferimento alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di leasing, per investimenti che vengono effettuati, nel caso del 2019, dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Super ammortamento auto e autocarri: quali sono i mezzi agevolati al 2021
Il super ammortamento ha trovato in passato grande applicazione per quanto riguarda l’acquisizione di beni materiali come auto e autocarri. Fin quando è esistita nella sua forma originaria – vedremo in seguito, come accennato in precedenza, la sua sostituzione con il credito d’imposta – la maggiorazione del 30% dedicata a soggetti titolari di reddito d’impresa ed esercenti arti e professioni ha interessato alcune particolari tipologie di veicoli.
In particolar modo, gli autocarri, che vengono definiti, dal punto di vista fiscale, dall’articolo 54 del Codice della Strada. Si tratta, come si legge, di “quei veicoli destinati al trasporto di cose e delle persone addette all’uso o al trasporto delle cose stesse”. Un mezzo di trasporto può essere considerato autocarro quando viene immatricolato come tale ai sensi del Codice, se soddisfa i requisiti individuati dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 6 dicembre 2006, e se è inerente all’esercizio dell’attività.
Non rientrano nella categoria degli autocarri, invece i veicoli che pur essendo immatricolati nella categoria N1, abbiano al contempo un codice di carrozzeria F0, quattro o più posti, e un rapporto tra la potenza del motore (Pt), espressa in KW, e la portata (P) del veicolo, ottenuta quale differenza tra la massa complessiva (Mc) e la tara (T), espressa in tonnellate, uguale o superiore a 180.
Insieme agli autocarri, la legge include tra i veicoli che possono fruire del super ammortamento gli autobus, i trattori stradali, gli autoarticolati e autosnodati, gli autotreni, gli autoveicoli per trasporto specifico e gli autoveicoli per uso speciale e mezzi d’opera. Restano esclusi dal beneficio fiscale aeromobili da turismo, navi, imbarcazioni da diporto, autovetture, autocaravan, ciclomotori e motocicli.
Super ammortamento 2021 e credito d’imposta, cosa cambia con Industria 4.0
La Legge di Bilancio 2020, come accennato in precedenza, ha provveduto a sostituire in tutto e per tutto il super ammortamento con il cosiddetto credito d’imposta. Si tratterà di una nuova maggiorazione, prevista dal piano Industria 4.0 – Impresa 4.0, secondo quanto previsto dal tavolo Transizione 4.0. Saranno proprio i cosiddetti beni 4.0 a godere del credito d’imposta. Ma quali sono? Si tratta, stando a quanto apprendiamo, di beni materiali e immateriali che siano funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, secondo il modello Industria 4.0.
Super ammortamento 2021, quali beni sono inclusi nel credito d’imposta
Tra questi sono inclusi beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti (come ad esempio macchine utensili per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura, robot, magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica), ma anche sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità (ad esempio, sistemi di misura a coordinate e non, sistemi per l’ispezione e la caratterizzazione dei materiali, dispositivi intelligenti di vario genere).
Il modello Industria 4.0 comprende anche dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0 (come ad esempio le interfacce uomo-macchina intelligenti). Inoltre, tra i beni immateriali vengono annoverati software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni, purché connessi a investimenti in beni materiali Industria 4.0.
Super ammortamento 2021: le percentuali di maggiorazione previste
Stando alle notizie di cui siamo in possesso, la percentuale prevista dal nuovo credito d’imposta è variabile a seconda della tipologia di investimento. Per gli investimenti relativi a beni materiali e immateriali che rientrano in Industria 4.0, in base all’importo dell’investimento la maggiorazione consiste nel 10 o 30 o 50% a seconda dei casi (per una elencazione esaustiva dei beni di cui alla presente classificazione occorre fare riferimento all’allegato A della Legge di Bilancio 2017). Per i beni strumentali (materiali) nuovi la nuova percentuale di credito d’imposta sarà pari al 10% (ex super ammortamento); per i beni immateriali di cui all’allegato B della Legge di Bilancio 2017 la nuova percentuale sale al 20%.
Super ammortamento 2021, quali sono i limiti previsti
Quali sono i limiti al credito d’imposta per il 2020? Per i beni per cui è previsto credito d’imposta pari al 15% del costo di acquisizione esso consiste in 700mila euro; per quelli per cui si prevede credito pari al 40%, il limite viene fissato in 2,5 milioni di euro. Infine, per i beni per cui è previsto credito di imposta pari al 6% del costo di acquisizione il limite di costi ammissibili è pari a 2 milioni di euro.
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Redazione Business School