Infortunio sul lavoro: cosa fare con Inail, come funziona in itinere e in busta paga
Tutto ciò che serve sapere su una possibile situazione relativa all’attività lavorativa di un dipendente
Una delle occorrenze che potrebbe capitare nel corso dell’attività di un’azienda e nella vita di un lavoratore è, purtroppo, l’infortunio sul lavoro. Si tratta di una particolare fattispecie della professionalità di un individuo, regolamentata da opportuna normativa, e che implica la conoscenza della procedura che indica cosa fare in questi casi, ma anche come comportarsi nei riguardi dell’INAIL e per quanto riguarda la specificità dell’infortunio in itinere, nonché le conseguenze sulla propria busta paga.
Infortunio sul lavoro, la definizione formale dell’INAIL
Un evento che può colpire il lavoratore nel corso dello svolgimento della propria attività, dalle caratteristiche ben precise. Nonostante molto spesso il termine ‘infortunio’ venga utilizzato forse in maniera impropria riferendosi all’ambito lavorativo, si tratta di un’occorrenza, questa, che si differenzia per alcuni fattori di grande rilevanza sia per quanto riguarda l’aspetto giuridico della questione, ma anche per quello strettamente legato a una dimensione pratica del fenomeno.
In Italia esiste l’Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, abbreviato nella maggior parte dei casi con la sigla INAIL, prettamente creato per occuparsi, come suggerisce il nome, della tutela del lavoratore in questi casi.
Lo stesso ente pubblico ha fornito una definizione formale dell’infortunio sul lavoro, indicandolo come ogni incidente avvenuto per causa violenta in occasione di lavoro, dal quale derivi la morte, l’inabilità permanente o l’inabilità assoluta temporanea per più di tre giorni del lavoratore.
Infortunio sul lavoro e causa violenta, significato dell’espressione
Il punto chiave di questa definizione è costituito proprio dalla causa violenta, definito come un fattore che opera dall’esterno nell’ambiente di lavoro, con azione intensa e concentrata nel tempo, e che presenta le caratteristiche di efficienza, rapidità ed esteriorità.
Questa può essere provocata da sostanze tossiche, sforzi muscolari, microrganismi, virus o parassiti e da condizioni climatiche e microclimatiche. La causa violenta è ogni aggressione proveniente dall’esterno che danneggia l’integrità psico-fisica del lavoratore.
Si tratta dell’elemento discriminante per fare una differenza tra l’infortunio sul lavoro dalla malattia professionale: in quest’ultimo caso, le cause sono lente e diluite nel tempo, e costituiscono un fattore di rischio al quale l’individuo è esposto per un lungo periodo.
Infortunio sul lavoro in itinere, cos’è e come funziona
Nell’infortunio sul lavoro in itinere, invece, entra in gioco il significato dell’espressione ‘occasione di lavoro’, inclusa nella definizione generica snocciolata in precedenza. Si tratta di un concetto, questo, abbastanza diverso rispetto alle classiche definizioni di ‘sul posto di lavoro’ e ‘durante l’orario di lavoro’. L’occasione di lavoro, infatti, include tutte le situazioni, comprese quelle ambientali, nelle quali si svolge l’attività lavorativa e nelle quali è imminente il rischio per il lavoratore.
Dunque, non è strettamente necessario che la causa violenta si manifesti nel corso dell’orario di lavoro, o sul luogo dell’attività, ma per definire tale un infortunio sul lavoro è sufficiente che si verifichi per il lavoro: deve sussistere infatti un rapporto, anche indiretto di causa-effetto tra l’attività lavorativa svolta dall’infortunato e l’incidente che causa l’infortunio.
A tal proposito, impossibile non citare la fattispecie dell’infortunio in itinere, ossia l’infortunio avvenuto durante il normale tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, durante il normale percorso che il lavoratore deve fare per recarsi da un luogo di lavoro a un altro, ma anche durante il tragitto abituale per la consumazione dei pasti, se non esiste una mensa aziendale.
Nella tutela è ricompresa qualsiasi modalità di spostamento, a patto che siano verificate le finalità lavorative, la normalità del tragitto e la compatibilità degli orari. Nel caso in cui il lavoratore si sposti con un mezzo privato, il tragitto è coperto dall’assicurazione solo se tale uso è necessitato.
Come funziona in caso di interruzioni e/o deviazioni del percorso? Queste verranno comprese solo se necessarie: quando sono dovute a cause di forza maggiore, ad esigenze essenziali e improrogabili o all'adempimento di obblighi penalmente rilevanti.
Infortunio sul lavoro INAIL, ecco cosa fare
L’INAIL, tramite il proprio sito ufficiale, fa sapere che l’assicurazione obbligatoria copre, come anticipato in precedenza, ogni infortunio sul lavoro dal quale derivi la morte, l’inabilità permanente o l’inabilità assoluta temporanea per più di tre giorni. Dunque, in questi casi si viene tutelati dall’ente pubblico, tenuto ad erogare al lavoratore dipendente un’indennità sostitutiva della retribuzione in base ai giorni in cui è stato costretto ad assentarsi dal proprio lavoro.
La procedura immediata da seguire è molto semplice. Innanzitutto, occorre recarsi al pronto soccorso, dove il lavoratore verrà opportunamente medicato e visitato. In occasione delle cure, al dipendente deve essere rilasciato un certificato medico regolare; questo dovrà essere consegnato al datore di lavoro, che a sua volta lo trasmetterà telematicamente all’INAIL mediante l’apposito modulo.
A questo punto, due o tre giorni prima della fine della prognosi decretata dal pronto soccorso, ci sarà la visita dei medici addetti dell’ente, che possono confermare la diagnosi o prolungare la prognosi.
Infortunio sul lavoro busta paga, come funziona
Ogni azienda è tenuta a pagare un’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali cui possono essere esposti i propri dipendenti. Nei casi in cui un dipendente viene colpito da infortunio sul lavoro, il datore paga un premio assicurativo, che servirà a finanziare l’indennità economica.
In queste occasioni, il dipendente deve ricevere retribuzione dal datore di lavoro per il giorno in cui si verifica l’infortunio e per i tre giorni lavorativi successivi, che rappresentano il cosiddetto ‘periodo di carenza’. La retribuzione del dipendente spetta all’INAIL il quarto giorno successivo all’evento, fino alla sua guarigione.
Quanto riceve un lavoratore sulla propria busta paga in caso di infortunio sul lavoro? Il dipendente percepisce il 60% della retribuzione dal quinto al novantunesimo giorno dall’infortunio, mentre percepirà il 75% della stessa dal 91esimo giorno fino al termine della prognosi.
Come funziona con la busta paga? Il risarcimento per il periodo spettante all’INAIL può essere anche anticipato dal datore di lavoro sulla busta paga del dipendente; in questi casi, ovviamente, l’INAIL provvederà in seguito a rimborsarlo.
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Redazione Alma Laboris