L’indagine condotta da FIRE CTI, e CEI, per il 2016, sui sistemi di gestione dell'energia (SGE) certificati ISO 50001 evidenzia lo stato di attuazione in Italia e sottolinea criticità e aspetti positivi emersi nei primi anni di adozione.
Qual è lo stato di salute degli SGE oggi in Italia?
A questa domanda ha cercato di rispondere l'Indagine sui sistemi di gestione dell’energia certificati ISO 50001 in Italia, redatta dalla Federazione italiana per l'uso razionale dell'energia (Fire) in collaborazione con il Comitato Termotecnico Italiano (CTI) e il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI).
L'indagine è stata svolta su un campione significativo di organizzazioni certificate ISO 50001, di Esperti di Gestione dell'Energia (EGE) operanti nel settore e di organismi di certificazione accreditati, con lo scopo "di sondare quali sono stati i fattori che hanno contribuito maggiormente al successo dell’implementazione del Sistema di Gestione dell'Energia, quali sono state le criticità e, soprattutto, quali siano stati i benefici conseguiti".
Fattori di crescita e stato di attuazione
Le organizzazioni italiane certificate ISO 50001 ad oggi sono circa 350, per un numero complessivo di siti certificati dell’ordine di 750. Si è passati dai 115 soggetti del 2015 ai 180 del 2016, con un incremento di circa il 56%. Uno dei fattori che ha promosso tale crescita è stato l’obbligo imposto dal decreto legislativo 102/2014 alle grandi imprese e alle imprese energivore. Il decreto ha spinto tali soggetti a realizzare un SGE certificato invece di svolgere una diagnosi energetica ogni 4 anni.
Nonostante questo incremento, "lo stato di attuazione della norma vede l’Italia in una posizione intermedia nello scenario europeo con un numero di siti certificati inferiore a quello di altri Paesi (Germania e Francia tra questi) ed una penetrazione percentuale rispetto alle aziende totali che ci vede arretrare ulteriormente in classifica".
Le criticità
Uno dei principali inibitori dell’effettiva implementazione su larga scala di questa norma è la mancanza di incentivi specifici. Altri Paesi, che richiedono la certificazione per accedere alle agevolazioni per gli energivori, offrono una premialità sui certificati bianchi o rimborsano parte delle spese sostenute.
Non sono state, invece, riscontrate particolari problematiche per l'implementazione: quelle incontrate dalle organizzazioni sono di tipo generale, legate all'adozione dei sistemi di gestione più che a particolari aspetti critici della ISO 50001. "Quando l’implementazione della norma si deve integrare con altri sistemi di gestione già presenti (ISO 9001 o 14001), la gestione organizzativa e documentale è facilitata ma deve trovare comunque un suo equilibrio che valorizzi l’organizzazione stessa e non appesantisca la sua operatività".
I Benefici della Certificazione Energetica
Un sistema certificato rende l’azienda più sostenibile e resiliente da un punto di vista energetico, anche alla luce di futuri scenari di incremento dei prezzi dell’energia e di evoluzioni tecnologiche (economia circolare, smart energy, internet of things, finanziabilità delle azioni di miglioramento dell’efficienza energetica).
Per quanto riguarda i benefici attesi economico-finanziari, dall'indagine è emerso che le organizzazioni si aspettano "principalmente una migliore capacità di allocare i costi energetici sui centri di costo, ma anche una migliore gestione dei margini di guadagno".
E questo ha portato a investimenti - riferiti al solo campione di organizzazioni analizzate - per circa 16 milioni di euro in azioni di miglioramento dell’efficienza energetica e ne sono in programma circa altrettanti nei prossimi anni.
"Questo a conferma che la ISO 50001 è una norma che promuove uno sviluppo sostenibile e che genera cash flow per le organizzazioni per investire in nuove iniziative".
Miglioramento Continuo
Un aspetto importante da sottolineare è che, in aggiunta ai benefici energetici raggiunti, le organizzazioni si aspettano di raggiungere nel prossimo futuro ulteriori traguardi. Si tratta della conferma del cosiddetto “miglioramento continuo” conseguibile con un SGE ben implementato e manutenuto. La percezione di poter raggiungere nel tempo risultati strutturali è sicuramente un’ottima ricaduta del lavoro svolto e la miglior modalità per spiegare a terzi la differenza tra interventi spot e interventi inseriti in un ciclo perpetuo di decisioni, miglioramenti, verifiche, programmazioni.