In una mossa storica, il Parlamento Europeo ha approvato ieri nuovi limiti di esposizione per il piombo e i diisocianati nei luoghi di lavoro, aggiornando le normative sull'inquinamento che non vedevano modifiche da quarant'anni. Con 589 voti favorevoli, 10 contrari e 40 astensioni, la decisione segna un significativo progresso nella protezione della salute dei lavoratori europei.
Questa legislazione, attesa da quasi cinquant'anni, introduce per la prima volta limiti specifici per l'esposizione ai diisocianati, utilizzati in vari settori come l'edilizia, la produzione di batterie, le turbine eoliche e l'industria automobilistica. I nuovi limiti sono fissati a 6 µg NCO per metro cubo per una giornata lavorativa di otto ore e a 12 µg NCO per metro cubo per esposizioni a breve termine.
Per il piombo, il cui ultimo aggiornamento risaliva al 1982, il limite di esposizione professionale è ora di 0,03 mg per metro cubo, con un limite biologico di 15 µg per 100 ml. Queste misure mirano a proteggere particolarmente le lavoratrici in età feconda, con la Commissione Europea che si impegna a rivedere questi limiti entro cinque anni.
Oltre a stabilire limiti più severi, la legislazione richiede controlli medici regolari per i lavoratori esposti al piombo per periodi prolungati. Questa iniziativa rappresenta un passo importante verso la garanzia di condizioni di lavoro più sicure per milioni di lavoratori europei, con un impatto previsto che interesserà tra 50 e 150 mila lavoratori esposti al piombo e circa 4,2 milioni a rischio di esposizione ai diisocianati.
Nikolaj Villumsen, deputato della sinistra e relatore del provvedimento, ha espresso soddisfazione per l'esito: "Oggi abbiamo prodotto risultati reali e concreti, che saranno recepiti da milioni di persone", sottolineando l'importanza di questa legislazione non solo per la salute dei lavoratori ma anche per promuovere una transizione verde socialmente giusta.
La prossima tappa prevede l'approvazione formale del testo da parte del Consiglio dell'UE, seguita dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'UE e dall'entrata in vigore della legislazione, marcando così un capitolo fondamentale nella storia della protezione dei lavoratori in Europa.